Il Comune di Ardea dovrà far fronte a un debito di oltre 80mila euro, a seguito di una sentenza notificata nei mesi scorsi che ha dato ragione alla Banca Farmafactoring in una controversia legata a vecchie forniture di energia elettrica. La vicenda risale al 30 ottobre 2020, quando all’Ente era stato notificato un atto di citazione da parte dell’istituto di credito, subentrato nella gestione di un credito originariamente vantato dalla società Hera Comm Srl, fornitrice di energia elettrica per alcune utenze comunali. Secondo quanto emerso, la banca aveva acquisito il credito commerciale e richiesto il pagamento di quanto dovuto, avviando un’azione legale nei confronti del Comune per ottenere il saldo delle somme non corrisposte. Dopo un iter giudiziario durato diversi anni, la sentenza ha stabilito l’obbligo per l’amministrazione comunale di corrispondere circa 80mila euro, somma comprensiva di interessi e spese legali. Il debito fuori bilancio è stato riconosciuto ufficialmente nel corso dell’ultimo consiglio comunale, come previsto dalle procedure contabili per la regolarizzazione di obbligazioni derivanti da sentenze esecutive. La questione rappresenta uno dei tanti casi in cui gli enti locali si trovano a dover gestire passività maturate negli anni precedenti, spesso legate a forniture o contratti non saldati nei tempi previsti. Fonti comunali spiegano che l’amministrazione ha già avviato una ricognizione dei rapporti con i principali fornitori, con l’obiettivo di evitare nuovi contenziosi e migliorare la programmazione finanziaria. Il riconoscimento del debito comporterà un inevitabile impatto sulle finanze comunali, anche se l’importo verrà ripianato attraverso gli strumenti previsti dal bilancio di previsione.
Resta aperta la questione più ampia della gestione dei debiti fuori bilancio, che continua a rappresentare una delle criticità principali per molti Comuni della provincia romana.
Ardea, il Comune condannato a pagare oltre 80mila euro: debito riconosciuto in consiglio comunale






