Potrebbe chiudersi con un colpo di scena la vicenda giudiziaria che vede imputata una donna romana, accusata di diffamazione aggravata per aver minacciato e insultato sui social la famiglia Ciontoli circa cinque anni fa. Durante l’ultima udienza, infatti, è emersa la volontà di Antonio Ciontoli di ritirare la querela, un gesto che potrebbe alleggerire in modo significativo la posizione dell’imputata. La notizia è stata confermata dagli avvocati delle due parti: Andrea Miroli, legale di Ciontoli, e Gian Maria Nicotera, difensore della donna denunciata. Ora la decisione finale spetterà al giudice tutelare, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta. La querela era stata presentata dopo una serie di post e commenti pubblicati sui social network nei confronti dei Ciontoli, oggi detenuti per l’omicidio di Marco Vannini, avvenuto nel 2015 a Ladispoli. Le frasi incriminate risalgono a un periodo di forte esposizione mediatica del caso, alimentata anche da trasmissioni televisive e approfondimenti giornalistici. «Si è trattato di uno sfogo dopo la messa in onda di un servizio televisivo che ricostruiva nel dettaglio la vicenda Vannini – ha spiegato l’avvocato Nicotera –. A nostro avviso, le frasi pubblicate sui social non avevano alcuna reale efficacia intimidatoria, né l’intenzione concreta di minacciare la famiglia Ciontoli». Se il giudice accoglierà la volontà di Antonio Ciontoli, la procedura per la remissione di querela potrà portare all’estinzione del reato e alla chiusura del procedimento penale nei confronti della donna. Una possibile conclusione che, dopo anni di tensioni e processi, potrebbe rappresentare un raro momento di distensione in una vicenda giudiziaria che continua a far discutere l’opinione pubblica.






