Una situazione di grave emergenza sanitaria e sociale sta interessando una zona del territorio, la cui posizione resta volutamente riservata per tutelare la sicurezza degli animali coinvolti. Si tratta di oltre 60 gatti, tra cuccioli, femmine gravide e madri in allattamento, che vivono in condizioni di totale abbandono, privi di assistenza veterinaria, cibo adeguato e riparo sicuro. «Quella che si sta verificando in questi giorni – spiegano alcuni cittadini coinvolti – non è solo una questione di decoro urbano o di tutela animale: è un’autentica emergenza sanitaria. Accanto a questi animali ci sono volontari che, ogni giorno, a titolo gratuito e senza alcun supporto strutturato, cercano di garantire loro un minimo di dignità». La colonia felina, ormai fuori controllo, rappresenta un rischio per la salute pubblica e una criticità ambientale crescente, con possibili conseguenze anche in termini di sicurezza e igiene. Nonostante le segnalazioni, la situazione sembra ancora in attesa di un intervento risolutivo da parte delle autorità competenti. I volontari, molti dei quali attivi da anni nella protezione degli animali, chiedono un intervento immediato del Comune e della ASL veterinaria per procedere con cattura, sterilizzazione e messa in sicurezza dei gatti, oltre alla creazione di un piano strutturato per la gestione delle colonie feline sul territorio. «Non possiamo più affidarci solo alla buona volontà dei cittadini – aggiungono –. Servono risorse, coordinamento e un’assunzione di responsabilità collettiva. Questi animali non possono essere invisibili». La vicenda riporta così al centro dell’attenzione il tema della tutela degli animali randagi e della necessità di una rete istituzionale efficiente, capace di trasformare la solidarietà spontanea dei volontari in un’azione di prevenzione stabile e duratura.
Emergenza sanitaria nel territorio: oltre 60 gatti abbandonati in condizioni precarie, volontari in prima linea






