È riesplosa la protesta al liceo “Trafelli” di Nettuno, dove oltre 1200 studenti questa mattina hanno deciso di incrociare le braccia e non entrare in aula per denunciare la cronica inagibilità dei bagni dell’istituto. Una situazione che – denunciano – va avanti da almeno due anni, ma che negli ultimi giorni sarebbe diventata assolutamente insostenibile. «Ci avevano garantito che per sabato scorso l’emergenza sarebbe stata risolta – racconta una studentessa – ma non è cambiato nulla. Su tre piani di scuola funzionano, forse, due bagni in tutto. Alcuni sono senza porte, altri con water rotti o che non scaricano. È impossibile andare avanti così». Il disagio, lamentano i ragazzi, riguarda l’intero edificio scolastico, con servizi igienici guasti o inutilizzabili da tempo. Un problema che tocca da vicino anche studenti con disabilità o particolari necessità sanitarie, per i quali la mancanza di bagni accessibili rappresenta una violazione del diritto allo studio in condizioni dignitose. La protesta di oggi segue quella dei giorni scorsi, quando le classi avevano scelto di non entrare a lezione dopo aver ricevuto rassicurazioni sull’intervento di manutenzione. Tuttavia, secondo gli studenti, i lavori non solo procedono a rilento, ma sarebbero anche eseguiti durante l’orario scolastico, rendendo difficile seguire le lezioni a causa del continuo rumore proveniente dai piani superiori. «È inaccettabile – aggiunge un’altra ragazza – che una scuola con più di mille alunni non riesca a garantire servizi igienici funzionanti. Ci sentiamo abbandonati e presi in giro». Sul posto, nella mattinata, sono intervenuti anche alcuni docenti e rappresentanti dei genitori, per chiedere chiarimenti alla dirigenza scolastica e sollecitare un intervento urgente dell’amministrazione comunale. La direzione, intanto, avrebbe confermato la presenza di una ditta al lavoro per ripristinare progressivamente i bagni, ma senza fornire tempi certi per il completamento delle riparazioni. Nel frattempo, gli studenti non intendono fermarsi: «Continueremo a scioperare finché la situazione non sarà risolta – spiegano i rappresentanti d’istituto – non chiediamo il lusso, ma semplicemente condizioni igieniche e ambienti scolastici decorosi». Una protesta pacifica ma determinata, che riaccende i riflettori su un problema strutturale di edilizia scolastica che a Nettuno – come in molti altri comuni del litorale – continua a penalizzare la vita quotidiana di migliaia di studenti.






