Israele ha confermato che sono di Inbar Haiman e del sergente maggiore Muhammad el-Atrash i resti dei due ostaggi consegnati da Hamas nell’ambito dell’accordo sul cessate il fuoco. Le bare contenenti le salme della donna e dell’uomo erano state portate nella notte dalla Croce Rossa che le ha prelevate nella Striscia di Gaza. Secondo i resoconti dei medici riportati dal Guardian, molti dei 90 corpi di palestinesi restituiti a Gaza dalle autorità israeliane in base all’accordo di cessate il fuoco mostrerebbero segni di tortura ed esecuzione sommaria. Tra i segni riscontrati vi sarebbero bende sugli occhi, mani ammanettate e ferite da arma da fuoco alla testa. I medici dell’ospedale Nasser nella città di Khan Younis, nel sud di Gaza, che ha ricevuto i corpi palestinesi dalla Croce Rossa, hanno dichiarato che ci sono prove sostanziali di percosse ed esecuzioni sommarie e che nessuno dei corpi era identificabile. La Croce Rossa ha ricevuto da Hamas i corpi di due ostaggi israeliani morti nella Striscia di Gaza, che verranno consegnati alle forze armate israeliane. Le salme saranno trasferite in una base militare e al termine di una breve cerimonia religiosa in un istituto di medicina legale per l’identificazione. Secondo quanto reso noto da Hamas le milizie hanno restituito tutte le salme che era possibile localizzare; per le altre 19 ancora nella Striscia la consegna richiede “grandi sforzi e attrezzature speciali per la ricerca, e stiamo facendo grandi sforzi per risolvere questo problema”, si legge nel comunicato diffuso dalle milizie palestinesi.”Quasi tutti erano bendati, legati e avevano dei colpi d’arma da fuoco tra gli occhi. Quasi tutti erano stati giustiziati”, ha detto il dottor Ahmed al-Farra, primario del reparto pediatrico dell’ospedale Nasser. “C’erano anche cicatrici e chiazze di pelle scolorite che mostravano che erano stati picchiati prima di essere uccisi. C’erano anche segni di maltrattamenti subiti dai loro corpi dopo l’omicidio”. Un alto consigliere del presidente Donald Trump sostiene che gli Usa potrebbero offrire delle ricompense ai palestinesi in possesso di informazioni che possano portare al ritrovamento dei corpi degli ostaggi israeliani. Lo riporta Axios. La stessa fonte aggiunge che la Turchia e altri governi invieranno esperti a Gaza per aiutare a restituire i resti. Un team di 81 esperti dalla Turchia, specializzato in terremoti, parteciperà a Gaza alla ricerca dei corpi degli ostaggi deceduti, hanno riferito due alti funzionari dell’Amministrazione Usa, nel corso di una call con un gruppo ristretto di giornalisti. Gli Stati Uniti e Israele stanno collaborando per creare delle zone sicure, all’interno delle aree di Gaza ancora controllate da Israele, dove possano rifugiarsi i civili palestinesi che temono ritorsioni da parte di Hamas. Lo riferiscono i media israeliani. L’iniziativa sarebbe una riposta alle esecuzioni sommarie eseguite da Hamas dopo il cessate il fuoco contro componenti di bande rivali. “Gli Stati Uniti stanno collaborando con Israele per cercare di creare un po’ di spazio nella zona sicura dietro la Linea Gialla, dove le persone che si sentono minacciate possano rifugiarsi” ha detto un alto consigliere di Trump durante un briefing. Secondo fonti palestinesi, Marwan Barghouti ha riportato la frattura di quattro costole dopo essere stato picchiato dalle guardie carcerarie israeliane il mese scorso. Secondo una dichiarazione dell’Ufficio per i prigionieri legato ad Hamas, l’ex leader di Fatah sarebbe stato picchiato a metà settembre durante il trasferimento dal centro di detenzione di Ramon a quello di Megiddo. Itamar Ben Gvir, che sovrintende al servizio carcerario israeliano in qualità di ministro della sicurezza nazionale, nega le accuse ma allo stesso tempo afferma di essere “orgoglioso che le condizioni di Barghouti siano cambiate drasticamente” durante il suo mandato. “L’assassino Barghouti sa che oggi i terroristi come lui vengono trattati con fermezza, ed è per questo che inventa fake news nel tentativo di risvegliare i suoi ripugnanti compagni terroristi che lo hanno abbandonato”, ha affermato il ministro di estrema destra in una dichiarazione. Barghouti, considerato da molti palestinesi un potenziale successore del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, è in carcere dal 2002. Sta scontando cinque ergastoli più 40 anni di carcere per aver contribuito a pianificare attacchi durante la Seconda Intifada in cui morirono cinque civili. Barghouti nega le accuse a suo carico e ha anche respinto la giurisdizione del tribunale israeliano di processarlo in quanto membro del parlamento dell’Autorità Nazionale Palestinese.
Hamas consegna altri due corpi: “Sono tutti quelli raggiungibili”. Esperti turchi per le ricerche






