Il Dipartimento di Stato americano ha riferito di “informazioni attendibili” su un attacco preparato da Hamas contro civili a Gaza. “Questo attacco pianificato contro i civili palestinesi costituirebbe una violazione diretta e grave dell’accordo di cessate il fuoco e comprometterebbe i significativi progressi compiuti grazie agli sforzi di mediazione” ha dichiarato il Dipartimento di Stato in un comunicato. “Se Hamas porterà a termine questo attacco, saranno prese misure per proteggere la popolazione di Gaza e preservare l’integrità del cessate il fuoco” ha aggiunto. La chiusura del valico di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, ritarderà la consegna delle salme degli ostaggi che Hamas deve restituire a Israele in virtù dell’accordo di cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere lo stesso movimento di resistenza islamico, dopo l’annuncio dell’apertura del valico lunedì, cui si oppone il premier Benjamin Netanyahu. “La decisione di Netanyahu di impedire l’apertura del valico di Rafah costituisce una violazione dei termini dell’accordo di cessate il fuoco. La decisione di Netanyahu è una negazione degli impegni presi con i mediatori e i garanti. La chiusura prolungata del valico ritarderà il recupero e la consegna delle salme”. Lo afferma Hamas con una nota. “Le continue violazioni e gli attacchi dell’occupazione israeliana – prosegue Hamas – dimostrano ancora una volta le sue intenzioni aggressive. Il criminale di guerra Netanyahu continua a inventare pretesti fragili per sabotare l’accordo e sottrarsi ai suoi obblighi. Invitiamo i mediatori e i garanti ad attivarsi per riaprire il valico”. “La fase B” del piano Trump “prevede anche il disarmo di Hamas, o meglio la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, dopo che Hamas sarà stato privato delle sue armi. Quando questo sarà completato con successo, allora la guerra finirà”. Così ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Channel 14. L’esercito israeliano afferma di aver identificato i resti di un altro ostaggio. Le autorita’ hanno annunciato di aver identificato i resti di Ronen Engel, uno dei due ostaggi deceduti consegnati il giorno prima da Hamas. L’esercito ha dichiarato di “aver informato la famiglia dell’ostaggio Ronen Engel” del ritorno dei suoi resti in Israele, informazione confermata dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Netanyahu ha ribadito che Israele non scendera’ a “nessun compromesso” e non lesinera’ gli sforzi “finche’ tutti gli ostaggi caduti non saranno stati rimpatriati”. Ronen Engel, 54 anni, residente nel kibbutz Nir Oz, era stato rapito dalla sua casa e ucciso da Hamas il 7 ottobre 2023; il suo corpo era stato portato via e tenuto in ostaggio nella Striscia di Gaza. Era stato dichiarato morto il 1 dicembre 2023. Ieri sera le forze armate israeliane hanno demolito parte della strada principale nel centro di Tubas, a nord della Cisgiordania, nel corso di una “incursione su larga scala in città”. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa. Secondo quanto risulta all’agenzia, le ruspe israeliane hanno chiuso l’ingresso meridionale della città con cumuli di terra eraso al suolo tratti della strada principale vicino all’incrocio di Tayasir. Truppe di fanteria, accompagnate da cecchini, sono state schierate in diversi quartieri, facendo irruzione in diverse abitazioni. Nelle prime ore della sera, le forze israeliane hanno fatto irruzione a Tubas con un grande convoglio di veicoli militari. Ulteriori rinforzi, tra cui due ruspe, sono arrivati, in seguito dal checkpoint di Tayasir, a est della città. Il raid, riferisce sempre Wafa, ha causato ingenti danni e ha ulteriormente limitato la libertà di movimento dei residenti, che hanno dovuto affrontare ripetute incursioni e chiusure nelle ultime settimane, a causa dell’intensificarsi dei raid militari israeliani in tutta la Cisgiordania. Sempre Wafa, che riporta fonti di sicurezza palestinesi, riferisce che Israele ha arrestato oggi sei palestinesi durante molteplici raid nella città di Nablus, sempre in Cisgiordania, nelle città e nei villaggi circostanti. Le fonti hanno riferito che le forze israeliane hanno preso d’assalto la zona orientale di Nablus, hanno fatto irruzione in un’abitazione nel quartiere di Al-Dahiya Al-Ulya e hanno arrestato due fratelli dopo aver perquisito e saccheggiato la proprietà. Nella città di Zawata, a ovest di Nablus, le truppe israeliane hanno arrestato un altro residente a seguito di un raid simile. Ulteriori incursioni sono state effettuate nelle città di Beita, a sud della città, e Burqa, a nord-ovest, dove i soldati hanno perquisito diverse abitazioni e arrestato altre tre persone. I raid notturni sono stati accompagnati da diffuse perquisizioni e danni alle proprietà.
Usa: “Attacco imminente di Hamas contro civili a Gaza”. Croce Rossa: “Consegnati altri due corpi”






