Un definanziamento di 50 milioni di euro nel 2026 per la linea C della metropolitana di Roma crea fibrillazioni tra Campidoglio e governo e anche all’interno della stessa maggioranza con scintille tra Forza Italia e Lega. Lo prevede una delle tabelle allegate alla manovra con l’elenco dei rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni delle dotazioni previste a legislazione vigente. A lanciare l’allarme è l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè. “Preoccupano i tagli per la Metro C che impedirebbero di stipulare la convenzione con la stazione appaltante Roma Metropolitane per il 2026. Vorrebbe dire colpire la Capitale”. Secondo l’assessore, la mancanza di fondi rischia di bloccare il percorso amministrativo necessario alla prosecuzione dei lavori, compromettendo i tempi di realizzazione e l’occupazione legata ai cantieri. “Esprimo inoltre preoccupazione, se fossero confermati, anche per i tagli ai fondi destinati all’acquisto del materiale rotabile, con contratti già stipulati”, aggiunge Patanè. Il rischio, sottolinea l’assessore, è quello di un effetto domino: la riduzione delle risorse potrebbe rallentare anche il rinnovo della flotta dei treni e incidere negativamente sul servizio pubblico locale, già alle prese con carenze strutturali e ritardi storici. Sulla questione si registrano tensioni anche all’interno del governo con il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani che dice: “Credo che il ministro Salvini debba occuparsi anche della città di Roma visto che sono stati tagliati 50 milioni per la metro C che erano stati inseriti l’altra volta. Siccome il ministro responsabile è lui io mi auguro che segua questo argomento perché Roma è la capitale e ha bisogno di una metropolitana che arrivi anche in aree dove i collegamenti non sono così senza lo stadio, e non c’è solo lo stadio in quella parte di Roma e quindi mi auguro che il ministro Salvini si occupi di questa cosa, evidentemente gli è sfuggita”. A stretto giro la replica del partito del ministro delle Infrastrutture. “La Lega smentisce categoricamente una notizia infondata: la manovra non prevede alcun taglio ai fondi per la Metro C. Le cifre citate da Tajani, 50 milioni di euro, non sono tagli, ma una semplice riprogrammazione di risorse. Contrariamente a quanto sostiene il ministro degli Esteri, questa operazione consente di utilizzare meglio le risorse, non di ridurle. Con la Lega al governo e grazie all’impegno del ministro Salvini, sono stati sbloccati cantieri e avviati investimenti senza precedenti. Comprendiamo l’interesse politico ad attaccarci, ma dichiarare il falso non è la soluzione più efficace”. Così i deputati della Lega in commissione Trasporti. E sulla stessa linea intervengono diversi esponenti del Carroccio. Sulle dichiarazioni dell’assessore Patanè arriva anche l’affondo di Fratelli d’Italia. “Si parla di una presunta crisi per un taglio di appena 50 milioni di euro, quando la Capitale, grazie al Governo Meloni, ha ricevuto in questi anni risorse per diversi miliardi di euro tra Pnrr, Giubileo, fondi ordinari e straordinari. Difficile, poi, sentir parlare di emergenza da chi, in Campidoglio, ha deciso di destinare 460 milioni di euro alle sole piste ciclabili, mentre oggi piange per 50 milioni. Se davvero il problema è la mancanza di risorse necessarie per la Metro C e per i contratti già sottoscritti, la Giunta capitolina potrebbe cominciare a procrastinare gli interventi non urgenti per la città o a contrastare in maniera seria l’evasione derivante dalla bigliettazione Atac”. È quanto dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Giovanni Quarzo e i consiglieri capitolini, Stefano Erbaggi e Federico Rocca.






