Quattro mesi di disagi e proteste, e la situazione non accenna a migliorare. A I Terzi, frazione di Cerveteri, una ventina di famiglie convivono quotidianamente con problemi legati al servizio idrico, costrette a utilizzare un’autoclave in funzione giorno e notte per garantire almeno un minimo di approvvigionamento. «Non si può vivere così, qualcuno faccia qualcosa», denuncia la signora Anna, una delle residenti più colpite dalla situazione. Da giugno, le prime avvisaglie del malfunzionamento, fino ad arrivare a fine ottobre, con un disagio che sembra diventato insostenibile. Il problema non riguarda solo la carenza d’acqua, ma un insieme di disservizi che amplificano la frustrazione degli abitanti. A sollevare la questione è anche il consigliere di opposizione Luigino Bucchi (Fratelli d’Italia), che accusa l’amministrazione comunale di inerzia. «Gli abitanti di questa zona hanno perfino ipotizzato di passare sotto il comune di Fiumicino, dove nelle frazioni c’è maggiore attenzione ai servizi. Qui manca tutto, non solo l’acqua. Cosa bisogna fare ora? La sindaca risolva il problema», dichiara Bucchi, sottolineando il rischio di una crescente protesta sociale. Il malfunzionamento dell’autoclave, che lavora ininterrottamente, ha comportato consumi energetici elevati e preoccupazioni per la sicurezza degli impianti, con residenti costretti a turni per rifornirsi d’acqua o a fare affidamento su fonti alternative. La comunità spera in un intervento urgente, auspicando che il Comune trovi soluzioni immediate e durature per porre fine a una situazione che si protrae ormai da troppo tempo.



                                    


