lunedì, Novembre 17, 2025

Orbán, asse contro Kiev con Slovacchia e Repubblica Ceca

Budapest sta lavorando ad un’asse anti-Ucraina con Bratislava e Praga, dopo che in Repubblica Ceca il nazionalista Andrej Babis ha vinto le elezioni. “Penso che succederà, e sarà sempre più evidente”, ha detto a Politico Balasz Orban, consigliere politico del premier magiaro. In un’intervista rilanciata questa mattina sul suo account anche Viktor Orban ha fatto riferimento all’asse con lo slovacco Robert Fico e il premier in pectore ceco. “Nell’Europa centrale, il fronte pacifista sta crescendo. Con l’aggravarsi delle difficoltà economiche in Europa, sempre più nazioni si renderanno conto che la pace è l’unica strada”, ha detto. “Qui, nel cuore dell’Europa, i cechi favorevoli alla pace e contrari alla guerra stanno tornando, c’è un governo contrario alla guerra in Slovacchia, c’è un governo contrario alla guerra in Ungheria, e vedo che il vento sta cambiando anche in Polonia, abbiamo ancora bisogno di tempo per vedere le cose con chiarezza. E credo che, con l’aggravarsi dei problemi economici nell’Europa occidentale, sempre più paesi ammetteranno di non avere i soldi per finanziare questa guerra. Quindi mi aspetto che, col passare del tempo, quasi ogni giorno, sempre più persone si uniranno al movimento contro la guerra”, ha ribadito su X (Twitter). “Condividiamo opinioni comuni sull’attuale approccio di Slovacchia e Ungheria al futuro dell’Europa, inclusa la cooperazione e il ruolo dell’Ucraina. Crediamo che il futuro governo ceco condividerà probabilmente le nostre opinioni su questo tema, poiché apparteniamo allo stesso gruppo politico. Pertanto spero vivamente che questa Alleanza centroeuropea contribuisca a rendere la nostra politica estera sovrana più efficace, ha fatto eco il ministro degli Esteri Peter Szijjarto a margine della terza Conferenza internazionale di Minsk sulla sicurezza eurasiatica.”Il fatto principale è che l’Europa si è dimostrata incapace di impedire questa guerra, quella russo-ucraina, questo sarebbe dovuto essere il lavoro della diplomazia europea, quello di fermarla questa guerra”. Lo ha detto il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ospite di ’10 minuti’ su Rete Quattro, rispondendo a una domanda relativa al fatto che ha definito l’Ue irrilevante. “Ovviamente se avessimo avuto Trump e non Biden come presidente Usa questa guerra non sarebbe mai avvenuta ma comunque, a prescindere dagli Stati Uniti, l’Europa avrebbe dovuto fare di più e non lo sta facendo. Questo è un problema”, ha detto Orban. “Secondo problema: dopo lo scoppio della guerra abbiamo deciso di chiudere qualsiasi canale diplomatico con la Russia e se non negoziamo con il nostro nemico è impossibile fermare la guerra”, ha proseguito. “Quindi ciò che Bruxelles sta facendo è rendersi irrilevante decidendo di non negoziare, quello che sta succedendo è che adesso Russia e Usa stanno negoziando non solo sull’Ucraina ma sul futuro stesso dell’architettura di sicurezza europea, che è quello che è successo dopo la Seconda guerra mondiale, quando il futuro del continente non è stato deciso dall’Europa ma da Usa e russi”, ha concluso Orban. “La linea in politica estera dell’Italia la esprime il Presidente del Consiglio e la esprime il Ministro degli Esteri. Le altre posizioni sono posizioni individuali, ma la linea politica del governo è chiara”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando l’incontro tra Salvini e Orban, sottolineando che “noi siamo dalla parte di Kiev”. “È durato un’ora l’affettuoso incontro al Mit tra Matteo Salvini e Viktor Orbán. È stata l’occasione per fare il punto sulla situazione internazionale, con riferimento alle infrastrutture e agli equilibri geopolitici”. Lo riferisce lo staff del vicepremier e leader della Lega, al termine del colloquio con il primo ministro dell’Ungheria. “Sono stati affrontati altri temi come la pace, la dura critica al green deal e alle politiche suicide dell’Unione europea – viene spiegato -. Massima sintonia sul contrasto all’immigrazione clandestina. Salvini e Orbán si sono soffermati davanti al plastico del Ponte sullo Stretto, collocato all’ingresso del Ministero: è un’opera che crea aspettative e curiosità anche a livello internazionale. Salvini lo ha invitato all’avvio dei cantieri”.  Orbán ha commentato con un post su X: “È sempre bello stare in compagnia di un collega patriota! Oggi a Roma ho avuto colloqui produttivi con il mio amico Matteo Salvini. Siamo uniti nel nostro impegno a difendere le nostre nazioni e a costruire un’Europa forte di Stati sovrani”. 

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