Una fuga di quasi 11 ore terminata in un hotel di Milano dove era ospite da qualche giorno dopo la fuga da una comunità di recupero del Varesotto. A riconoscerlo la sorella gemella che lo ha visto nelle immagini diffuse dall’Arma dei carabinieri su autorizzazione della Procura dopo una ricerca incessante. Si tratta di Vincenzo Lanni, italiano di 59 anni, nato a Bergamo. Sarebbe lui il presunto aggressore di A.L.V, la 43enne accoltellata nella mattina di lunedì nella centralissima piazza Gae Aulenti a Milano. Sono state proprio le immagini a portare i carabinieri del Comando provinciale di Milano sulle tracce del 59enne. Una donna si è rivolta alla centrale operativa dicendo di aver riconosciuto il fratello gemello nelle immagini dell’aggressore di Gae Aulenti. Da lì la corsa alla individuazione dell’uomo, grazie anche alle celle telefoniche, che è stato trovato in un albergo di Milano, in possesso dei vestiti corrispondenti a quelli indossati nel corso dell’aggressione, immortalata dalle immagini della telecamera di videosorveglianza. Se sarà confermata la sua responsabilità resta ancora da capire il perché: dai primi accertamenti dell’Arma infatti non risultano collegamenti tra lui e la vittima. Potrebbe dunque essere stata una scelta causale: il 59enne sarebbe infatti autore di un analogo episodio nel 2015 nella Bergamasca. Nel 2016 è stato condannato, ma il giudice gli ha riconosciuto la semi infermità mentale. Vincenzo Lanni, 59 anni, ex programmatore informatico accusato del tentato omicidio della donna accoltellata stamane alla schiena in piazza Gae Aulenti a Milano ha la fama del recidivo. Il 20 agosto 2015 ha colpito in strada, con un coltello da cucina con una lama di 23 centimetri, due pensionati a Villa di Serio (il primo) e ad Alzano Lombardo (l’altro), in provincia di Bergamo. Il giudice per l’udienza preliminare Tino Palestra, lo ha condannato il 19 maggio 2016 a otto anni di carcere più altri tre da scontare in una struttura psichiatrica, riconoscendo l’attenuante della semi infermità mentale. La Procura aveva chiesto un anno in più dietro le sbarre, mentre l’avvocata Cinzia Pezzotta aveva invocato la condanna minima. “Non ero in me”, aveva spiegato nel corso del processo. Affetto da un disturbo schizoide della personalità e una capacità di intendere e di volere “grandemente scemata”, alle sue vittime aveva inviato una lettera di scuse. Di recente l’uomo, in cura per problemi psichiatrici, sarebbe stato allontanato dalla comunità che lo ospitava per motivi che sono in corso di accertamento. L’orrore a Milano inizia intorno alle 9 del mattino, nella centralissima piazza Gae Aulenti, frequentata a ogni ora del giorno tra lavoratori e turisti, ma ancor di più quando inizia la giornata lavorativa degli uffici che si affacciano sulla piazza, tra gli schizzi delle fontanelle e i negozi che aprono le porte. Un uomo, tra i 50 e i 60 anni, brizzolato, segue una donna che si sta recando al lavoro presso la sede di Finlombarda, in piazza Gae Aulenti, quando estrae un coltello da una shopper e la accoltella alla schiena, per poi dileguarsi.
Donna accoltellata a Milano. Fermato l’uomo che l’ha colpita: un 59enne con problemi mental






