mercoledì, Novembre 5, 2025

Omicidio di Stefano Luigi Cena: arrestati due 19enni e un 24enne

È stato circondato e colpito ripetutamente da un gruppo di giovani. Nonostante i colpi è riuscito ad alzarsi e ad allontanarsi dal gruppo di aggressori. Correva a soccorrere sua moglie, anche lei in pericolo. Ed è stato a quel punto che un nuovo colpo lo ha scaraventato a terra. Il branco ha continuato a colpirlo fino a causare il coma. È questa la ricostruzione fatta dai carabinieri di Monterotondo della serata in cui fu ucciso di botte Stefano Cena, il giostraio di Capena di 64 anni conosciuto col nome di Luigi. La notte descritta è quella del 5 ottobre. Cena sarebbe morto dopo nove giorni di agonia. Le ricostruzioni dei militari si sono servite dell’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, delle intercettazioni telefoniche dei sospettati e dei racconti dei molti testimoni. La follia era iniziata già dal pomeriggio quando, da una discussione tra Luigi e uno dei suoi aggressori. Una lite degenerata fino alla sera quando le violenze hanno coinvolto anche i familiari del giostraio. Durante il pestaggio un gruppo di giovani si è lanciato all’inseguimento del figlio di Cena, intervenuto per difendere il padre. Sono stati bloccati dai carabinieri di Monterotondo che però non hanno fatto in tempo a salvare la vita al 64enne. Giovanissimi i tre arrestati: due diciannovenni e un ventiquattrenne, tutti italiani. A loro carico l’accusa di omicidio volontario aggravato in concorso. L’arresto è scattato nelle prime ore del mattino su disposizione del Gip del Tribunale di Tivoli. Ora si trovano nel carcere di Rebibbia.

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