Roma si conferma, purtroppo, la capitale italiana del narcotraffico, dello spaccio e delle tragedie legate al consumo di droga. Lo certifica la Relazione annuale 2025 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, un documento che restituisce un quadro allarmante, fatto di numeri in crescita e fenomeni sempre più diffusi anche tra i minori. La Capitale guida la classifica nazionale per reati collegati agli stupefacenti: nel 2024 sono stati 4.471, un dato che supera nettamente quello di Milano e Napoli. A questi si aggiungono 3.606 operazioni delle forze dell’ordine, con un aumento dell’8,75% rispetto al 2023. Segno di un’attività repressiva intensa, ma anche della vitalità del mercato illegale, capace di rigenerarsi nonostante arresti e sequestri. Ed è proprio sui sequestri che si misura la gravità del fenomeno. Su 23,6 tonnellate di droga intercettata a livello nazionale, quasi 8 tonnellate sono state sequestrate solo a Roma: una quota che da sola rappresenta più di un terzo del totale italiano. Cocaina, hashish, marijuana, eroina e nuove sostanze chimiche circolano in quantità mai registrate prima, alimentando un mercato che coinvolge organizzazioni internazionali, piazze di spaccio locali e purtroppo anche giovanissimi utilizzati come corrieri e pusher. Le conseguenze sono devastanti. Nel 2024 nella Capitale si sono registrati 12 decessi per overdose, contro i 9 dell’anno precedente. Un incremento che si riflette su tutto il Lazio: i morti sono passati da 15 a 26, con un balzo del 73,33%, il dato peggiore dopo quello della Campania. Un aumento che gli esperti collegano alla maggiore disponibilità di sostanze ad alta purezza, alle droghe sintetiche a basso costo e alla crescente difficoltà dei servizi sanitari e sociali nel raggiungere le fasce più fragili della popolazione. Le forze dell’ordine, da parte loro, parlano di «pressione costante» sui quartieri più critici — dallo spaccio diffuso delle periferie ai giri organizzati del centro storico — ma riconoscono che il fenomeno è ormai strutturale e richiede politiche integrate: prevenzione, assistenza, controllo del territorio e interventi rapidi nelle aree a rischio. Roma, insomma, continua a fare i conti con un’emergenza che non accenna a diminuire. I numeri raccontano una città attraversata da traffici miliardari, da un consumo in forte aumento e da un sistema di prevenzione che fatica a stare al passo. Una situazione che, senza un cambio di passo deciso, rischia di consolidarsi negli anni a venire.






