venerdì, Novembre 14, 2025

Cisgiordania, coloni ebraici incendiano una moschea. E l’esercito uccide 2 bambini: “Erano terroristi”

Due minori palestinesi sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dalle forze israeliane nella cittadina di Beit Ummar, a nord di Hebron, nella Cisgiordania occupata. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui i soldati israeliani hanno aperto il fuoco sui due ragazzini nella parte meridionale della città, prima di sequestrare i loro corpi e dichiarare l’area zona militare chiusa. Israele sostiene che le truppe hanno ucciso due palestinesi che “si stavano recando a compiere un attacco terroristico” nei pressi dell’insediamento di Karmei Zur. L’Onu, tramite il portavoce Stéphane Dujarric, ha espresso profonda preoccupazione e condanna per l’attacco compiuto da coloni israeliani che hanno incendiato una moschea in un villaggio della Cisgiordania.  Dujarric ha definito gli attacchi contro i luoghi di culto “completamente inaccettabili” e ha ribadito la condanna delle violenze dei coloni contro i palestinesi e le loro proprietà. Il portavoce ha sottolineato che Israele, in quanto potenza occupante, ha la responsabilità di proteggere la popolazione civile e di garantire che i responsabili di tali atti, compreso l’attacco alla moschea e le scritte sui muri, vengano assicurati alla giustizia. Un rapporto dell’ONG Oil Change International, reso pubblico durante la COP30, accusa venticinque Paesi di aver fornito petrolio a Israele durante il conflitto a Gaza, denunciando come il sistema energetico fossile contribuisca sia alla crisi climatica che al genocidio dei palestinesi di Gaza. Il rapporto indica che, tra novembre 2023 e ottobre 2025, l’Azerbaigian e il Kazakistan hanno fornito il 70% del greggio usato da Israele. Russia, Grecia e Stati Uniti sono i principali esportatori di prodotti petroliferi raffinati, con gli Stati Uniti che sono l’unico fornitore del carburante militare JP-8. L’ONG afferma che tali Stati erano “in piena conoscenza delle atrocità” e li ritiene complici, chiedendo loro di riconoscere il proprio ruolo e di cessare i rifornimenti. Le autorità militari israeliane hanno comunicato alla famiglia di Meny Godard che il suo corpo è stato restituito ieri sera da Hamas, dopo che gli esperti forensi ne hanno completato l’identificazione. Godard, 73 anni, era stato ucciso nel kibbutz Be’eri il 7 ottobre 2023, insieme a sua moglie Ayelet, 63 anni. Il suo corpo era stato poi portato a Gaza. La coppia lascia i figli Mor, Gal, Bar e Goni, diversi nipoti e vari fratelli e sorelle. Lo scorso marzo le truppe israeliane avevano recuperato alcuni effetti personali di Godard in una postazione della Jihad Islamica a Rafah, nel sud di Gaza. Gli oggetti erano stati trasferiti in Israele e identificati come appartenenti a Godard, ma il suo corpo era rimasto a Gaza. Con la restituzione di questa salma, si calcola che a Gaza restino i corpi di altri 3 ostaggi. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha espresso timori relativamente al fatto che l’ondata di violenze da parte dei coloni in Cisgiordania possa danneggiare la tregua a Gaza. “Spero di no, comunque sì certo c’è preoccupazione che gli eventi in Cisgiordania possano estendersi e avere un effetto che potrebbe minare ciò che stiamo facendo a Gaza. Faremo tutto il possibile per assicurarci che non accada”, ha detto a margine del G7 Esteri in Canada. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno raccolto informazioni su come i soldati israeliani obbligassero civili palestinesi a entrare nei tunnel di Gaza che si ritenevano potenzialmente pieni di esplosivi. Il quotidiano Haaretz cita due ex funzionari governativi americani, secondo cui le informazioni furono condivise con la Casa Bianca e analizzate dall’intelligence americana. Il diritto internazionale proibisce l’uso di civili come scudi umani durante le attività militari. I funzionari dell’amministrazione Biden avevano espresso preoccupazione per le notizie secondo cui i soldati israeliani stavano usando i palestinesi per proteggersi. La raccolta di prove da parte di Washington sull’argomento non era mai stata resa pubblica in precedenza. I dati di intelligence statunitensi raccolti negli ultimi mesi del 2024 hanno sollevato interrogativi all’interno della Casa Bianca e della comunità dell’intelligence su quanto fosse diffusa l’applicazione di questa tattica e se i soldati israeliani stessero agendo in base alle indicazioni dei vertici militari. In un documentario della tv britannica ITV dal titolo Breaking Ranks: Inside Israel’s War (“Rompere i ranghi: dentro la guerra di Israele”) diversi militari israeliani smentiscono la versione dell’esercito e raccontano di quanto frequenti e “normali” siano l’uccisione indiscriminata di civili palestinesi e il loro uso come scudi umani.

 

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