Nuovo capitolo nella vicenda dell’abusivismo edilizio in località Montagnano ad Ardea. L’atto ufficiale del Comune, datato 2025, individua come responsabile della demolizione non il proprietario del terreno — deceduto nel 2017 — ma l’avvocato nominato curatore dell’eredità giacente, chiamato ora a farsi carico di un compito complesso e inusuale. La misura, prevista dal Testo Unico dell’Edilizia, attribuisce infatti al detentore materiale o al rappresentante dell’immobile l’obbligo di rimuovere le opere abusive entro novanta giorni dalla notifica. Una disposizione che, in questo caso, si traduce nella singolare situazione di imporre a un curatore la gestione di una demolizione riferita a manufatti costruiti anni prima da un soggetto ormai scomparso. L’ordinanza riguarda una serie di opere realizzate senza titolo: ampliamenti, locali di servizio e strutture al rustico individuate in seguito ai sopralluoghi tecnici congiunti di Polizia Locale, Carabinieri e uffici comunali. Una vicenda che, nel tempo, ha raccolto decine di segnalazioni da parte dei residenti, rimaste a lungo senza un provvedimento definitivo. L’atto chiarisce anche le conseguenze dell’eventuale mancato intervento: qualora non venga rispettato il termine previsto, il Comune procederà direttamente alla demolizione, con conseguente acquisizione dell’area e recupero delle spese nei confronti della massa ereditaria. Un provvedimento che riaccende il dibattito sulla gestione dell’abusivismo ad Ardea e sulle lungaggini amministrative che spesso accompagnano queste procedure, soprattutto quando si intrecciano con questioni ereditarie complesse e che, come in questo caso, emergono a distanza di anni dalla realizzazione degli abusi.






