domenica, Novembre 16, 2025

Risuonano le sirene a Kiev, droni ucraini su Volgograd. Tre feriti

Gli attacchi russi contro le infrastrutture ferroviarie in Ucraina sono triplicati a partire da luglio. Lo ha reso noto il Viceministro per le Infrastrutture, Oleksii Kuleba, citato dal Guardian. Il Viceministro ha riferito che gli attacchi hanno già superato quota 800 dall’inizio dell’anno, causando danni che sfiorano i 900 milioni di euro. “Colpiscono i treni cercando di uccidere i macchinisti,” ha denunciato Kuleba, sottolineando come in un Paese grande come l’Ucraina i trasporti ferroviari siano cruciali. “Sui treni viaggia il 63% delle merci, compreso il grano, e il 37% del traffico delle persone, oltre agli aiuti militari dai Paesi alleati,” ha spiegato il Viceministro, evidenziando l’importanza strategica della rete ferroviaria per l’economia e lo sforzo bellico ucraino. Le sirene antiaeree sono state attivate a Kyiv. Lo ha comunicato il portale del Consiglio Comunale della capitale ucraina in un post sul proprio canale Telegram. Le autorità hanno rivolto un appello urgente alla popolazione: “Recarsi immediatamente nei rifugi della protezione civile.” L’attivazione delle sirene indica una minaccia imminente di attacco aereo o di droni sulla capitale ucraina. Dopo i massicci raid avvenuti nella notte tra giovedì e venerdì, gli ucraini denunciano altri attacchi con tre missili e 135 droni, con un bilancio di almeno tre morti nella regione di Kherson e uno in quella di Dnipropetrovsk. Le forze ucraine continuano i raid con droni sulle infrastrutture energetiche russe. Lo Stato Maggiore ha affermato che è stata colpita un’altra raffineria di petrolio, a Ryazan, con “numerose esplosioni” e un “vasto incendio”. Sul terreno, l’epicentro dei combattimenti rimane Pokrovsk, dove i russi affermano di aver proseguito nelle ultime 24 ore l’avanzata nelle aree occidentali, nord-occidentali e orientali della cittadina. Gli ucraini, invece, affermano di aver fatto saltare in aria la strada che collega la città a Selydove, una cittadina una ventina di chilometri a sud, in mano ai russi. Secondo il 7° Corpo di Risposta Rapida delle Forze d’Assalto Aereo Ucraine, l’azione ha permesso di impedire al nemico di “utilizzare questa via per infiltrarsi a Pokrovsk con veicoli leggeri”. Oltre ai siti energetici, anche le ferrovie sono sempre più prese di mira nei raid russi sull’Ucraina. Gli attacchi mirano a disarticolare le linee di rifornimento essenziali per lo sforzo bellico e per la vita quotidiana del Paese, mentre sul terreno continua l’offensiva di Mosca nell’Est e nel Sud. Parallelamente, il governo di Kyiv è alle prese con il più grave scandalo di corruzione dall’inizio del conflitto. Il Vice Primo Ministro Oleksii Kuleba ha affermato che a partire da luglio i bombardamenti sul sistema ferroviario sono aumentati di tre volte. “Dall’inizio dell’anno ci sono stati 800 attacchi alle infrastrutture ferroviarie e oltre 3.000 sono state danneggiate,” ha riferito Kuleba, citato dal Guardian, parlando di danni per un miliardo di dollari. Mosca continua a dichiarare di prendere di mira solo obiettivi militari, vale a dire le infrastrutture energetiche che alimentano il complesso industriale della difesa e le linee ferroviarie che trasportano armi e truppe al fronte. Tuttavia, è impossibile distinguere i danni provocati alle forze armate ucraine da quelli inflitti alla popolazione civile. Le affermazioni delle due parti non sono verificabili, ma le dichiarazioni convergono nel descrivere un’accelerazione dell’avanzata russa nella regione meridionale di Zaporizhzhia, a ovest di quella di Donetsk. Qui il Ministero della Difesa russo ha rivendicato la conquista di un altro villaggio, Yablokovo, mentre le forze meridionali ucraine hanno annunciato il ritiro dall’insediamento di Novovasylivske al fine di assumere “posizioni difensive più favorevoli”. L’esercito ucraino ha reso noto sui social di aver attaccato una raffineria russa vicino a Mosca, nell’oblast di Riazan, “nell’ambito degli sforzi per ridurre la capacita’ del nemico di lanciare missili e bombe”. Il governo dell’oblast ha dichiarato su Telegram che la difesa aerea russa ha abbattuto 25 droni di Kiev e i detriti hanno causato un incendio nei locali di un’impresa, senza causare feriti. Un attacco ucraino avvenuto nella notte in territorio russo ha visto droni di Kyiv colpire edifici residenziali in diversi quartieri di Volgograd, nella regione del Volga. L’attacco ha causato tre feriti, nessuno dei quali è in pericolo di vita. In un condominio colpito dai droni è divampato un incendio. A darne notizia è stato il governatore della regione di Volgograd, Andrey Bocharov, citato dall’agenzia di stampa Tass. L’amministrazione regionale ha riferito che “le unità di difesa aerea della Difesa hanno respinto un massiccio attacco di droni sul territorio della regione di Volgograd”. Al momento non sono disponibili dettagli su quanti droni abbiano partecipato all’incursione e su quanti siano stati intercettati. L’Alto Rappresentante UE per la Politica Estera, Kaja Kallas, è intanto intervenuta con un videomessaggio alla maratona per la pace organizzata dalla CISL a Roma, affermando che “l’Europa deve parlare in un linguaggio che la Russia capisca: quello della forza”. Tuttavia, non è ancora chiaro se in seno all’UE verrà trovato un accordo per utilizzare gli asset russi congelati o se, per sostenere Kyiv, sarà necessario ricorrere ad altri strumenti.

L’Italia, intanto, sta “per inviare un altro pacchetto di aiuti militari”, ha annunciato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Non perché siamo in guerra con la Russia, ma perché vogliamo che l’Ucraina sia messa nelle condizioni di potersi difendere nell’attesa che possa esserci un confronto per arrivare al cessate il fuoco”, ha sottolineato il Ministro.

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