Sono 5.742 gli emendamenti depositati in Commissione Bilancio in Senato, di cui 1.600 a firma dei partiti di maggioranza. E proprio l’alto numero di proposte da parte dei partiti al governo (677 proposte depositate da Forza Italia, circa 500 da Fratelli d’Italia, 399 dalla Lega e 62 da Noi Moderati) fa insorgere le opposizioni. Il Partito Democratico e il Movimento Cinquestelle sottolineano come il numero significativo di proposte della maggioranza siano un segnale di mancato apprezzamento della ‘rigida’ legge di bilancio a firma del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ma la risposta dai banchi del governo è di “normale dialettica”. Quest’anno il numero di emendamenti è più alto rispetto alle 4.500 modifiche presentate lo scorso anno. E non è un record. Ma è chiaro, come è avvenuto nell’ultimo decennio, che solo le ‘proposte segnalate’ saranno portate in discussione – solitamente circa una su dieci – tutte le altre resteranno, appunto, proposte. Tra le novità degli emendamenti c’è una stretta sul fast fashion di produzione extra UE, le imprese dovranno dimostrare la “conformità alle norme europee in materia di sicurezza dei prodotti, tutela ambientale e diritti sociali dei lavoratori”. Lo propone Fratelli d’Italia al fine di garantire “condizioni di concorrenza leale e contrastare il dumping sociale e ambientale”. Il partito di Giorga Meloni ha depositato, tra gli altri, nuove norme sugli scioperi nei trasporti, con la “dichiarazione preventiva” di adesione, la tassa di 2 euro sui piccoli pacchi extra UE ai dividendi (Misura contro la concorrenza cinese per merci dal valore dichiarato non superiore a 150 euro), un’imposta speciale di bollo da 500 euro sui pagamenti in contanti tra tra 5.001 e 10.000 euro, che di fatto alza l’attuale tetto di 5.000 euro. Forza Italia chiede il dietrofront sugli affitti brevi. La proposta prevede la cancellazione della norma che fa salire al 26% l’aliquota per chi affitta un immobile tramite piattaforme online. Il partito guidato dal vicepremier, Antonio Tajani, punta a ottenere anche detrazioni al 36% per interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione di tombe, cappelle e sepolcri. Spinge poi per nuove assunzioni nelle forze di polizia e nei vigili del fuoco (3.125 unità delle forze di polizia e di 3.887 unità nei pompieri). Infine “una misura di decontribuzione diretta a favore delle lavoratrici madri dipendenti e le lavoratrici madri autonome” (Esonero per chi ha una retribuzione non superiore a 40.000 euro annui). Ancora FI chiede di sopprimere la norma sui dividendi. Per recuperare il gettito previsto, propone l’introduzione di un’aliquota agevolata al 13% sulla rivalutazione dell’oro (idea avanzata peraltro anche dalla Lega al 12,5%). La Lega, come annunciato, chiede un innalzamento di altri due punti percentuali (da 2 a 4) dell’aliquota base dell’Irap per banche e assicurazioni per portare oltre un miliardo e 100 l’anno nel triennio al comparto sicurezza. Dal Mes arriverebbero invece fondi per la sanità. Noi moderati punta a una cedolare secca agevolata al 15% per gli affitti lunghi oltre a portare in detrazione al 22% le spese per l’acquisto di libri per gli studenti delle scuole superiori (Spesa quantificata in 67 milioni l’anno dal 2026). Le opposizioni – Pd, M5s, Avs, Iv ai quali si aggiungerà +Europa nel passaggio alla Camera – hanno presentato un pacchetto unitario di 16 emendamenti su lavoro (salario minimo, precari giustizia), fisco (estensione della no tax area, sterilizzazione del drenaggio fiscale), politiche industriali (ripristino di Transizione 4.0 e estensione a tutta Italia dell’autorizzazione unica ZES), istruzione (abrogazione dei tagli del governo per la scuola, aumento del Fondo di finanziamento per l’università), sanità (incremento del fondo sanitario nazionale per l’assunzione del personale) e welfare (ripristino di Opzione donna, potenziamento dell’assegno unico, congedi paritari). Il tema ‘condono’ entra a gamba tesa nel dibattito politico e nella campagna elettorale per le regionali in Campania, dopo l’annuncio di un emendamento alla manovra presentato da Fratelli d’Italia. Antonio Iannone, senatore e commissario regionale del partito, con un post sui social, rende noto che “grazie a Fratelli d’Italia e ai parlamentari campani sarà possibile sanare una grave discriminazione sulla sanatoria 2003”. Secondo Imma Vietri, deputata campana, l’emendamento proposto punta “a ristabilire un principio di giustizia nei confronti di tanti cittadini campani che, pur avendo versato quanto previsto dalla legge del 2003, furono ingiustamente esclusi dalla relativa sanatoria edilizia”. Sul tema è intervenuto Tajani, precisando: “Se ci sono le coperture”. Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd considera l’iniziativa “una promessa da campagna elettorale: votateci e riapriremo la sanatoria edilizia”. Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze alla Camera, fa notare che “a una settimana dalle elezioni regionali, il Parlamento registra un vero e proprio fioccare di emendamenti della maggioranza che hanno tutto il sapore di voto di scambio”. Angelo Bonelli definisce l’emendamento un “atto irresponsabile e criminogeno”.






