Hamas sostiene di non avere installazioni militari nei campi profughi palestinesi in Libano, liquidando come “bugie” l’annuncio di Israele di aver colpito martedì un campo di addestramento di Hamas. Nel bombardamento sono morte almeno 13 persone. Lo riporta the Times of Israel. Incolpando Israele per un “brutale assalto” al campo di Ain al-Hilweh, Hamas afferma in una dichiarazione che “le affermazioni secondo cui il luogo preso di mira fosse un ‘campo di addestramento affiliato al movimento’ sono pure invenzioni e bugie”: “Non ci sono installazioni militari nei campi palestinesi in Libano”. Hamas sostiene che “il sito preso di mira era un campo sportivo all’aperto frequentato dai giovani del campo” e che “gli obiettivi erano un gruppo di ragazzi” che si trovavano sul campo in quel momento. Una persona è morta e altre otto sono rimaste ferite nell’attacco messo a segno questa mattina dalle forze israeliane nel sud del Libano. Stando a quanto riferito dal sito L’Orient Le Jour, un drone ha lanciato due missili contro un’autovettura nel villaggio di Tiri, nel distretto di Bint Jbeil. Nell’attacco è rimasto coinvolto anche un minibus con a bordo diversi studenti. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato martedì che Mohammed bin Salman non sapeva nulla dell’uccisione, avvenuta nel 2018, del giornalista Jamal Khashoggi per mano di agenti sauditi, offrendo una ferma difesa del principe ereditario saudita in visita, in contraddizione con una valutazione dell’intelligence statunitense. La polemica sull’uccisione di Khashoggi, editorialista del Washington Post e critico della leadership saudita residente negli Stati Uniti, è esplosa nuovamente nello Studio Ovale davanti alle telecamere, mentre il sovrano de facto del regno compiva la sua prima visita alla Casa Bianca da oltre sette anni, cercando di riabilitare ulteriormente la sua immagine globale offuscata dall’incidente. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno concluso che bin Salman ha approvato la cattura o l’uccisione di Khashoggi presso il consolato saudita a Istanbul. Il principe ereditario ha negato di aver ordinato l’operazione, ma ne ha riconosciuto la responsabilità in quanto sovrano de facto del regno. “A molte persone non piaceva quel signore di cui parlate, che vi piaccia o no”, ha detto Trump ai giornalisti, con bin Salman seduto accanto a lui. “Sono successe delle cose, ma lui non ne sapeva nulla, e possiamo chiuderla qui”. Bin Salman ha detto che è stato “doloroso” sentire della morte di Khashoggi, ma che il suo governo “ha compiuto tutti i passi giusti nell’indagine”. “Abbiamo migliorato il nostro sistema per essere sicuri che non accada nulla di simile. Ed è doloroso ed è un errore enorme”, ha detto ai giornalisti. Trump, che ha rimproverato il giornalista che ha posto la domanda su Khashoggi per “imbarazzare il nostro ospite”, ha anche elogiato il principe ereditario per aver fatto un lavoro “incredibile” sui diritti umani, ma non ha fornito dettagli. Il trattamento riservato da Trump a bin Salman ha suscitato un rimprovero da parte della vedova di Khashoggi. “Nulla (può) giustificare un crimine così orribile… perché è controverso o non piace a qualcuno”, ha detto Hanan Elatr Khashoggi alla Reuters in un’intervista, aggiungendo che vorrebbe che Trump la incontrasse per potergli presentare il “vero Jamal”. Bin Salman è stato fortemente criticato dai gruppi per i diritti umani non solo per l’omicidio Khashoggi, ma anche per la repressione del dissenso in patria. Tuttavia, il principe ereditario ha anche avviato importanti riforme sociali che hanno spazzato via alcuni codici sociali austeri. L’incontro sottolinea una relazione chiave – tra la più grande economia del mondo e il principale esportatore di petrolio – che Trump ha reso una priorità assoluta nel suo secondo mandato, mentre il clamore internazionale per l’uccisione di Khashoggi si è gradualmente affievolito. La calorosa accoglienza per bin Salman a Washington segna un punto culminante per i legami tra Stati Uniti e Arabia Saudita, che hanno sofferto a causa dell’omicidio di Khashoggi. Il predecessore di Trump, Joe Biden, si era recato nel regno e aveva incontrato il principe saudita, ma aveva evitato di ospitarlo alla Casa Bianca. Trump ha detto di aver ricevuto una “risposta positiva” sulle prospettive di normalizzazione dei rapporti dell’Arabia Saudita con Israele. Ma il principe ereditario ha chiarito che, pur volendo aderire agli Accordi di Abramo, rimane fermo sulla sua condizione che Israele debba fornire un percorso verso la creazione di uno stato palestinese, cosa che quest’ultimo si è rifiutato di fare. La Casa Bianca ha poi annunciato che Trump ha approvato future consegne di caccia F-35 e che i sauditi hanno accettato di acquistare 300 carri armati americani. I coloni israeliani hanno compiuto nuovi atti di violenza in un villaggio palestinese nella Cisgiordania occupata, incendiando case e automobili in quello che è solo l’ultimo di una serie di attacchi nelle scorse settimane. La violenza ha suscitato una rara condanna da parte del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. L’attacco si è verificato lunedì sera ad al-Jab’a, un piccolo villaggio a sud-ovest di Betlemme. Secondo il COGAT (organismo militare israeliano che si occupa dei civili in Cisgiordania), l’azione è avvenuta poche ore dopo scontri tra le forze di sicurezza israeliane e i coloni che difendevano un avamposto non autorizzato destinato all’evacuazione e alla demolizione su una collina vicina. La polizia israeliana aveva precedentemente arrestato sei persone durante le demolizioni, dove centinaia di coloni si erano asserragliati, lanciando pietre, sbarre di metallo e bruciando pneumatici. L’incursione di al-Jab’a rientra in una crescente ondata di violenza da parte dei coloni che ha colpito i villaggi della Cisgiordania, intensificatasi in autunno in concomitanza con la raccolta annuale delle olive palestinesi. L’Ufficio Umanitario delle Nazioni Unite ha riferito che ottobre ha registrato il numero più alto di attacchi da parte di coloni israeliani da quando è iniziato il monitoraggio, con oltre 260 incidenti che hanno causato feriti o danni materiali. Questo dato si aggiunge ai 2.660 attacchi documentati quest’anno fino alla fine di settembre. Nel 2025 sono stati uccisi finora 690 palestinesi e 38 israeliani.
Israele bombarda il Libano, 13 morti. Bin Salman: “No agli accordi di Abramo fino ai due Stati”






