sabato, Novembre 22, 2025

Moody’s alza il rating italiano a Baa2, la prima promozione dal 2002

In una mossa definita “storica” dagli analisti, Moody’s ha elevato il rating sovrano dell’Italia da Baa3 a Baa2, portando il Paese un gradino più in alto nella scala dell’investment grade dopo ben 23 anni di attesa. L’ultima promozione da parte dell’agenzia americana risaliva infatti al 2002, quando l’Italia godeva ancora di un giudizio A2. Contestualmente, l’outlook è passato da “positivo” a “stabile”, segnale che Moody’s non prevede ulteriori upgrade nel breve termine ma considera consolidato il miglioramento della qualità creditizia italiana. Tra i fattori premiati dall’agenzia figurano la riduzione sostenuta del rapporto deficit/Pil, la crescita del Pil superiore alle attese negli ultimi trimestri, il progressivo abbassamento del costo del debito grazie alla normalizzazione dei tassi Bce e l’avanzamento delle riforme legate al Pnrr. Moody’s sottolinea inoltre la maggiore resilienza dell’economia italiana agli shock esterni rispetto al passato. Con il nuovo Baa2, l’Italia si posiziona a un solo notch dalla valutazione “A” delle tre principali agenzie (S&P e Fitch assegnano già BBB, equivalente a Baa2 di Moody’s). Il voto più alto dovrebbe tradursi in un minor costo di rifinanziamento del debito pubblico e in una maggiore attrattività per gli investitori internazionali. Il Ministero dell’Economia ha accolto la decisione con “grande soddisfazione”, definendola “il riconoscimento del lavoro fatto negli ultimi anni per rimettere in ordine i conti pubblici senza sacrificare la crescita e la coesione sociale”. Sui mercati la reazione è stata immediata: lo spread Btp-Bund è sceso sotto i 120 punti base e i titoli decennali italiani hanno aggiornato i minimi di rendimento dall’introduzione dell’euro. “Siamo soddisfatti della promozione di Moodys, la prima dopo 23 anni. Un’ulteriore conferma della ritrovata fiducia in questo governo e dunque nell’Italia”. Così ha commentato la notizia il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti.

 

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