Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Chiara Valori, ha confermato la custodia cautelare in carcere per i due maggiorenni accusati di rapina pluriaggravata e tentato omicidio ai danni di uno studente universitario, aggredito e ferito con diverse coltellate la sera del 12 ottobre scorso in corso Como, nel cuore della movida milanese. La decisione è arrivata al termine dell’interrogatorio di garanzia e dopo aver valutato le richieste di attenuazione della misura avanzate dai difensori, che avevano chiesto gli arresti domiciliari. Secondo quanto emerso nell’ordinanza, i due indagati maggiorenni – durante gli interrogatori – hanno «minimizzato le proprie responsabilità» e fornito «versioni contrastanti e inverosimili» su quanto accaduto. Un tentativo di scaricarsi reciprocamente le colpe che non ha convinto né il pubblico ministero Andrea Zanoncelli (titolare dell’inchiesta insieme al procuratore aggiunto Laura Pedio) né la gip Valori. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, acquisite dagli investigatori della Squadra Mobile, documentano l’intera dinamica: il branco – composto dai due maggiorenni e da tre minorenni – circonda la vittima, la rapina del telefono e degli effetti personali e poi uno o più componenti del gruppo infieriscono con almeno tre coltellate al torace e all’addome. Lo studente, trasportato in codice rosso al pronto soccorso, è rimasto diversi giorni in prognosi riservata. Il pm Zanoncelli ha espresso parere nettamente contrario alla scarcerazione o al passaggio ai domiciliari, evidenziando il concreto pericolo di reiterazione del reato e il rischio di inquinamento probatorio, vista la presenza di coindagati minorenni ancora da interrogare. La gip Valori ha condiviso in pieno la linea dell’accusa, sottolineando che «il rimpallo di responsabilità tra gli indagati, alla luce delle inequivocabili immagini video, rende le versioni rese del tutto implausibili» e che «permane in capo a entrambi i maggiorenni la piena esigenza cautelare». I tre minorenni coinvolti restano invece a disposizione del Tribunale per i minorenni, dove il procedimento segue un binario separato.






