Negli Usa bufera sull’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff: spunta una telefonata col mediatore russo Iouri Ouchakov, ex Ambasciatore russo negli Stati Uniti, nella quale suggerisce come Vladimir Putin avrebbe dovuto presentare a Donald Trump la proposta di pace. Malumori anche tra i repubblicani. Mosca furiosa: “Fuga di notizie per far saltare l’accordo”. La telefonata del 16 ottobre tra l’inviato Usa Steve Witkoff e il consigliere russo Yuri Ushakov, fatta trapelare da Bloomberg, ha provocato proteste tra alcuni legislatori repubblicani che hanno chiesto all’amministrazione di cambiare rotta. Lo scrive il Wall Street Journal. “Questo è un problema importante. E uno dei tanti motivi per cui questi ridicoli spettacoli collaterali e riunioni segrete devono finire”, ha dichiarato il deputato Brian Fitzpatrick (Pennsylvania) su X. “Permettete al segretario di Stato Marco Rubio di fare il suo lavoro in modo equo e obiettivo”, ha aggiunto evidenziando la frattura dentro l’amministrazione Usa rispetto alla fine della guerra in Ucraina. Il deputato Don Bacon (Nebraska), che ha criticato l’amministrazione Trump per la sua gestione dei negoziati, ha affermato che il rapporto dimostra che Witkoff deve essere messo da parte. Witkoff “si comporta come se fosse al soldo della Russia – ha detto Bacon – Tutto questo incidente è stato un fiasco e una macchia per il nostro Paese. Deve essere licenziato”. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito “premature” le dichiarazioni secondo cui la situazione in Ucraina sarebbe vicina a un accordo di pace. “È troppo presto per dirlo”, le sue parole riportate dalla Tass. Peskov – allo stesso tempo – ha confermato che “ci sono contatti” in corso fra Russia e Stati Uniti. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rivela: “Ad Abu Dhabi c’è stato un incontro con gli americani tra la leadership militare e le forze speciali dell’Ucraina e della Russia. Hanno parlato dello scambio dei prigionieri”. E aggiunge Podolyak: “I russi hanno ricevuto la bozza del piano e la discuteranno a Mosca. Ora si vedrà se saranno pronti a fermare la guerra. Per noi la proposta di Trump è buona per i negoziati”. Il Consiglio di Sicurezza della Turchia ha avvertito dell’esistenza di eventi che indicano un rischio di escalation del conflitto in Ucraina e ha sottolineato l’importanza di raggiungere una soluzione diplomatica. È quanto emerge da una dichiarazione ufficiale. “È stata esaminata la situazione attuale nel conflitto russo-ucraino ed è stata evidenziata la necessità di cercare una soluzione diplomatica alla luce di eventi che indicano il rischio di una maggiore escalation”, ha affermato la dichiarazione pubblicata dopo la sessione del Consiglio di Sicurezza turco. Il testo sottolinea che Ankara continuerà a compiere sforzi insieme ai partner internazionali per stabilire una pace duratura e giusta in Ucraina. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha raggiunto un accordo con il governo dell’Ucraina su un nuovo programma di aiuti da 8,2 miliardi di dollari distribuito in quattro anni per sostenere “una serie di riforme macroeconomiche e strutturali”. L’accordo deve ancora essere approvato dal consiglio di amministrazione dell’Fmi. Un precedente finanziamento da oltre 15 miliardi di dollari era stato concesso nel marzo 2023. Nella regione di Donetsk 14.400 civili si trovano ancora nelle aree di combattimento attivo, su un totale di 196.800 persone presenti nella parte della regione sotto il controllo ucraino. Lo scrive Ukrinform, agenzia nazionale di stampa dell’Ucraina, che cita Dmytro Petlin, del Servizio operativo, allerta e comunicazione dell’amministrazione militare regionale di Donetsk. Per Petlin non ci sarebbero bambini nelle aree di combattimento nel Donetsk. Dal febbraio 2022 oltre 1 milione e 316.600 persone sono state evacuate dagli insediamenti di Donetsk sotto il controllo ucraino, inclusi oltre 201.600 bambini e 47.300 persone con problemi di deambulazione. Solo la scorsa settimana 900 persone, tra cui 300 bambini, hanno lasciato la regione di Donetsk verso zone più sicure. A Pokrovsk, nella regione di Donetsk, i civili rimasti in città sarebbero circa 1.250. Lo afferma sempre Petlin, che però chiarisce: “La scorsa settimana tre persone sono state evacuate da Pokrovsk. Il numero di persone rimaste in città è più o meno lo stesso della settimana scorsa, circa 1.250. Tuttavia, queste cifre non sono confermate: si tratta degli ultimi dati forniti dalle autorità locali, quando era ancora possibile contare le persone presenti”. Nonostante l’ottimismo mostrato da Donald Trump, una fonte ucraina di alto livello ha detto alla Cnn che ci sono ancora notevoli divari su 3 punti tra ciò che l’amministrazione Trump chiede all’Ucraina e ciò che le autorità di Kiev, in difficoltà, sono disposte ad accettare. Parlando alla Cnn, la fonte ha concordato con i funzionari di Trump sul fatto che sia stato effettivamente raggiunto un “consenso” sulla maggior parte dei punti esposti nelle 28 proposte di pace degli Usa. Ma la fonte ha affermato che, lungi dall’essere solo pochi punti di disaccordo minori, come sostiene la Casa Bianca, ci sono ancora almeno tre aree cruciali in cui permangono differenze significative, differenze che potrebbero decretare il successo o il fallimento degli sforzi per negoziare la fine del conflitto. In primo luogo, la delicata questione se l’Ucraina dovrebbe cedere territori chiave nella regione del Donbas, nell’Ucraina orientale, annessi ma non ancora conquistati dalla Russia, tra cui la “cintura di fortezze” di città e paesi fortemente difesi, considerati vitali per la sicurezza ucraina. Precedenti proposte statunitensi prevedevano che l’Ucraina cedesse il territorio per trasformarlo in una zona demilitarizzata amministrata dalla Russia. La fonte ucraina ha dichiarato che ci sono stati “certi progressi” su tale proposta, ma che non è stata ancora presa alcuna decisione. In secondo luogo, è ancora in discussione la controversa proposta statunitense di limitare le dimensioni delle forze armate ucraine a 600.000 unità. La fonte ucraina ha affermato che si è parlato di un nuovo numero più elevato, ma che Kiev desidera ulteriori modifiche prima di essere disposta ad accettare tali limitazioni. Infine, per quanto riguarda la rinuncia dell’Ucraina alla sua ambizione di diventare membro della Nato, tale richiesta, ha detto la fonte a Cnn, rimane inaccettabile. Una simile concessione creerebbe un “brutto precedente” e di fatto darebbe alla Russia un diritto di veto sull’alleanza militare occidentale “di cui non è nemmeno membro”. Punti la cui risoluzione a favore della Russia è anche la principale condizione posta da Mosca per porre fine alla sua brutale campagna. Ma tutti e tre i punti ancora aperti rappresentano anche linee rosse di lunga data per l’Ucraina, su cui hanno combattuto e perso la vita decine di migliaia di soldati ucraini.
Mosca frena sui negoziati: “È presto per parlare di pace vicina”. Negli Usa bufera su Steve Witkoff






