giovedì, Novembre 27, 2025

Anzio, la villa confiscata al cassiere della Banda della Magliana non sarà più un asilo nido: esplode la polemica politica

Ad Anzio torna al centro del dibattito pubblico la grande villa di 600 metri quadri a Lavinio, confiscata negli anni ’90 a Enrico Nicoletti, storico cassiere della Banda della Magliana. L’immobile, destinato secondo un progetto finanziato con fondi PNRR a diventare un asilo nido comunale, non avrà più questa funzione. Una decisione che ha riacceso tensioni e accuse incrociate nella politica locale. A riaprire il caso è stato l’ex sindaco Candido De Angelis, che guidò la città fino al 2022, anno dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata. De Angelis interviene dopo l’annuncio dell’attuale amministrazione, che ha reso noto di voler destinare la villa a un uso pubblico diverso da quello originariamente previsto dal progetto PNRR. Secondo l’ex primo cittadino, però, dietro questa scelta ci sarebbe l’“ennesima verità camuffata”. De Angelis sostiene che la rinuncia al nido rappresenterebbe un’occasione perduta per il territorio, oltre che un passo indietro nella gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, su cui Anzio porta il peso di un passato complesso. Il progetto, già finanziato e inserito nella cornice dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, avrebbe dovuto trasformare la villa in una struttura moderna per l’infanzia, restituendo alla collettività un bene sottratto al malaffare. La versione fornita dall’attuale amministrazione – secondo cui la villa avrà comunque una funzione pubblica, seppur diversa – non basta a placare le polemiche. Restano i dubbi su come verranno riorientate le risorse, sulle ragioni reali del cambio di rotta e sulle tempistiche del nuovo progetto. Il caso riporta l’attenzione sulla complessa gestione dei beni confiscati e sulla necessità di scelte chiare e trasparenti per trasformare patrimoni legati alla criminalità in strumenti di crescita sociale. Nel frattempo, la villa di Lavinio rimane al centro di una battaglia politica destinata, con ogni probabilità, a proseguire nelle prossime settimane.

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