giovedì, Novembre 27, 2025

Tarquinia, FdI all’attacco: “Operazione Piroli–Tonicchi, il Pd compra pezzi di consiglio”

Si infiamma il clima politico a Tarquinia dopo la nomina di Roberta Piroli ad assessora comunale e il conseguente ingresso in Consiglio di Sara Tonicchi. Una scelta che il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, con i consiglieri Luigi Serafini e Betsi Zacchei, definisce senza mezzi termini «l’ennesimo capitolo di una maggioranza piegata agli interessi del Partito democratico». Secondo FdI, l’“operazione Piroli–Tonicchi” rappresenta un caso emblematico di «gioco di palazzo» volto a consolidare il controllo del Pd sul Consiglio comunale. Un’azione, accusano, portata avanti «comprando pezzi di consiglio e prendendosi gioco dei propri alleati». Nel mirino finisce il sindaco Francesco Sposetti, accusato di un comportamento «disinvolto» nell’aver ricostituito la parità di genere in giunta dopo la revoca dell’assessora Calzolari (Avs). L’ingresso di Piroli, sostengono Serafini e Zacchei, non solo colmerebbe il vuoto politico creato dall’uscita dell’esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, ma porterebbe in maggioranza una figura «formalmente eletta nella lista del M5S ma ormai lontana dal movimento da oltre un anno», con un profilo ritenuto «molto più vicino al sindaco e al Pd». Un vero e proprio «colpo di mano», secondo i meloniani, che ora chiedono chiarezza: il Movimento 5 Stelle era a conoscenza della manovra o «il tutto è stato fatto senza alcun confronto»? La domanda non è di poco conto: per FdI, se il M5S non avesse dato il proprio consenso, si tratterebbe dell’«ennesimo schiaffo al campo largo» dopo la cacciata di Avs. Se invece l’operazione fosse stata avallata dai pentastellati, l’ipotesi sarebbe «ancora più grottesca». «In quel caso – attaccano Serafini e Zacchei – pur di ottenere una seconda poltrona da 1.700 euro al mese, il M5S avrebbe indebolito un alleato, regalato un consigliere al Pd e accettato una manovra di puro trasformismo politico. Un tradimento dei loro stessi principi e un suicidio politico a cielo aperto». Intanto, nel palazzo comunale, la tensione resta alle stelle. E l’“operazione Piroli–Tonicchi” si candida a diventare uno dei dossier più esplosivi di questa fase amministrativa

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