Si arricchisce di un nuovo capitolo il confronto ormai inevitabile tra il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. A riaccendere la miccia sono state le parole del governatore, cui Romoli ha risposto con una stilettata dal tono fermo ma misurato: «Rassicuro il presidente Rocca, non rientra nelle mie ambizioni rovinare le giornate a nessuno. Men che meno a lui». Al centro del botta e risposta, la revisione della disciplina regionale sulle funzioni provinciali, un riassetto già avviato in altre Regioni ma non ancora nel Lazio. Romoli, che ricopre anche il ruolo di presidente regionale dell’Upi, insiste sulla necessità di una riforma organica: «Serve un testo chiaro per garantire funzioni vicine al territorio, come protezione civile, formazione professionale e questioni ambientali». L’Unione delle Province italiane ha già predisposto una proposta di legge e chiesto l’apertura di un tavolo interistituzionale, auspicando che la Regione ne faccia tesoro. Romoli sottolinea che una ridefinizione delle competenze è fondamentale per rafforzare gli enti locali di prossimità – Province e Comuni – e renderli realmente operativi: «Occorre costruire un’impalcatura amministrativa solida, capace di migliorare l’efficacia delle azioni sul territorio». Sul fronte politico, il presidente della Provincia accoglie positivamente l’endorsement arrivato dal coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Massimo Giampieri, a sostegno di una sua ricandidatura: «Apprezzo la visione condivisa della Provincia come casa dei Comuni. È su questa consapevolezza, più che sulle appartenenze, che si costruisce un percorso utile al territorio». Un messaggio, quello di Romoli, che conferma la volontà di proseguire nella linea di dialogo istituzionale, pur in un clima di tensione crescente. Una partita politica e amministrativa che, con l’avvicinarsi delle prossime scadenze, appare solo all’inizio.






