lunedì, Dicembre 1, 2025

Cisgiordania, cooperanti italiani aggrediti e feriti dai coloni. Tajani: “Israele li fermi”

L’esercito israeliano ha comunicato di aver ucciso oltre 40 combattenti palestinesi nell’ultima settimana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove da 40 giorni concentra le operazioni per smantellare la rete di tunnel e “eliminare i terroristi”. In totale, decine di ingressi di tunnel e infrastrutture sotterranee sono stati distrutti. Parallelamente, sono in corso negoziati riguardanti la sorte di decine di combattenti di Hamas intrappolati nei tunnel di Rafah, settore controllato dall’esercito israeliano. Le stime sul numero di intrappolati variano: un responsabile di Hamas parla di “tra 60 e 80 combattenti” a Rafah, mentre l’inviato speciale americano Steve Witkoff aveva menzionato fino a 200 combattenti bloccati a Gaza all’inizio di novembre. Hamas ha chiesto ai paesi mediatori di intervenire su Israele per consentire l’uscita dei combattenti, i quali, per bocca del responsabile Hossam Badran, rifiutano di arrendersi o consegnare le armi. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in precedenza non si era mostrato disposto a concedere un salvacondotto.Questi sviluppi avvengono mentre la tregua, in vigore dal 10 ottobre, due  anni dopo l’inizio della guerra scatenata il 7 ottobre 2023, rimane fragile, e la Striscia di Gaza è colpita da una grave crisi umanitaria. Decine di persone sono andate a dimostrare davanti la casa di Isaac Herzog a Tel Aviv per chiedere al presidente israeliano di negare la grazia chiesta dal Benjamin Netanyahu. La protesta, a cui partecipa il deputato del partito dei Democratici Naama Lazimi, secondo quanto riporta il Times of Israel, ha come slogan “Grazia= Repubblica delle banane”, con i dimostranti che hanno portato grandi pile di banane, mentre un altro ha indossato la tuta arancione da detenuti con la maschera di Netanyahu. Parla una volontaria italiana di 27 anni, tra i tre connazionali aggrediti dai coloni israeliani in Cisgiordania insieme a un’altra volontaria canadese: “In questo momento ho un forte dolore alle costole. La mia amica del Canada che ora è qui con me sta molto peggio, ha lividi neri per tutta la lunghezza della gamba e dell’addome”, ha raccontato la volontaria. “Questo è successo in ‘Zona A’, dove per legge, anche per gli accordi di Oslo, non dovrebbe esserci alcun tipo di presenza israeliana”. Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, afferma che 356 persone sono state uccise negli attacchi israeliani a Gaza dopo il cessate il fuoco. Secondo il ministero nelle ultime 24 ore sono stati confermati altri tre palestinesi uccisi e due feriti, a seguito dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’11 ottobre, il ministero ha dichiarato di aver registrato 356 morti e 908 feriti. Sono stati inoltre recuperati 607 corpi di persone uccise in attacchi precedenti. Il bilancio totale delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023 è salito a 70.103, con 170.985 feriti.

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