Si accende lo scontro politico sul bando per l’organizzazione del concerto di Capodanno 2026. Dopo la nota congiunta del centrosinistra — Pd, Ladispoli Attiva, Ladispoli Cambia e Progetto Ladispoli — che paventava un possibile ricorso alla Corte dei conti e ipotizzava un avviso “predeterminato” per favorire un operatore, arriva la replica durissima del sindaco Alessandro Grando. «L’amministrazione comunale respinge con assoluta fermezza le illazioni diffuse in questi giorni da alcuni gruppi politici locali, circa un presunto favoritismo nella procedura relativa all’avviso pubblico per l’organizzazione dell’evento di Capodanno 2026», afferma il primo cittadino. Grando definisce «gravemente false» e «lesive dell’immagine dell’Ente» le accuse, sottolineando come non vi sia «alcun riscontro oggettivo» alle ricostruzioni circolate su stampa e social. Il sindaco ricorda che il bando è stato «predisposto dagli uffici competenti nel pieno rispetto delle norme di legge, dei principi di imparzialità e trasparenza, delle procedure amministrative e del regolamento comunale sulla concessione di contributi». A conferma della regolarità della procedura, Grando porta un dato: «La partecipazione di tre proposte progettuali distinte, pervenute da altrettanti soggetti, dimostra in modo inequivocabile che la procedura era aperta, accessibile e competitiva, smentendo ogni insinuazione di esito “scontato” o “pilotato”.» Poi la stoccata ai gruppi di minoranza: «I membri dell’opposizione sanno bene come stanno le cose — aggiunge Grando — visto che anche soggetti a loro vicini politicamente hanno partecipato alla selezione. Dovremmo forse affermare che la loro battaglia serva a favorire operatori a loro collegati? È un modo di fare politica che non ci appartiene». Il sindaco distingue tra critica, «sempre legittima», e l’attribuzione di «comportamenti penalmente rilevanti senza fondamento», con il rischio di scadere «in atti di diffamazione». Il braccio di ferro potrebbe ora spostarsi sul piano legale. «L’amministrazione si riserva di tutelare l’Ente e i suoi dipendenti in ogni sede opportuna», conclude Grando, lasciando intendere che la vicenda potrebbe non chiudersi qui. Il clima, intanto, resta teso: tra denunce annunciate, risposte al vetriolo e il Capodanno 2026 ancora da organizzare, la polemica promette di animare il dibattito politico cittadino nelle prossime settimane.
Ladispoli, il sindaco Grando respinge le accuse sul bando di Capodanno: “Illazioni false e lesive”






