giovedì, Dicembre 4, 2025

Rinnovo contratto Pubblica Amministrazione: aumenti per Scuola, Sanità e Funzioni centrali

Non si ferma la tornata di rinnovi contrattuali nella Pubblica amministrazione. Dopo le intese siglate nei mesi scorsi per il Ccnl del triennio 2022-2024, infatti, sono ripartite le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni Centrali per il triennio 2025-2027. Dopo il primo negoziato presso l’Aran – l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, cioè l’ente che gestisce per conto dello Stato i rinnovi dei contratti -, la prossima riunione è fissata al 18 dicembre. Si tratta, secondo l’agenzia, di un passaggio di particolare rilievo per il sistema delle relazioni sindacali della Pubblica amministrazione: per la prima volta nella storia contrattuale del pubblico impiego, la trattativa prende avvio quando siamo ancora nel primo anno di riferimento del contratto. Il comparto Funzioni centrali è quello che coinvolge i lavoratori dei ministeri, delle agenzie fiscali e di tutti gli enti pubblici tranne quelli economici. Sono circa 200mila i dipendenti coinvolti, e per quanto riguarda quelli ministeriali sembra sia in arrivo un aumento lordo mensile di 158 euro. Una cifra che va a sommarsi ai 165 ottenuti a gennaio con la sottoscrizione del Ccnl 2022-2024. Dunque per le Funzioni centrali l’aumento medio lordo mensile, considerato i due rinnovi contrattuali, sarebbe pari a 353 euro in media. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha spiegato che con l’incontro del 3 dicembre si è aperto “un percorso negoziale in una condizione inedita di tempestività. Siamo a dicembre 2025 e possiamo già lavorare al rinnovo del contratto 2025-2027. Questo ci consentirà, qualora si registri una convergenza con le organizzazioni sindacali, di arrivare alla firma nel più breve tempo possibile, auspicabilmente entro i primi mesi del nuovo anno”. Naddeo ha aggiunto che “in ogni contratto, mi piace ricordare, l’innovazione organizzativa e tecnologica deve procedere di pari passo con un quadro contrattuale chiaro, moderno e condiviso. L’obiettivo è mettere le amministrazioni nelle condizioni di lavorare meglio e le persone nelle condizioni di esprimere appieno le proprie competenze, garantendo qualità dei servizi e diritti dei lavoratori”. Il presidente Naddeo ha poi sottolineato quali sono le priorità che l’Agenzia intende perseguire nel nuovo rinnovo contrattuale. Per la parte economica, si punta a una definizione rapida qualora maturi un consenso condiviso tra le parti. Sulla manutenzione degli istituti, invece, si parla di un intervento mirato sulle norme già introdotte nel Ccnl 2019-2021 e ulteriormente sviluppate nel 2022-2024. Tra i vari punti, poi, attenzione al lavoro agile con un aggiornamento e perfezionamento della disciplina. Mentre per l’ntelligenza artificiale si punta a introdurre nel contratto riferimenti espliciti al tema dell’IA, con particolare attenzione al ruolo delle relazioni sindacali nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Non c’è però solamente il comparto Funzioni Centrali al centro dell’attenzione: nelle prossime settimane infatti l’Agenzia convocherà anche i sindacati della Sanità, degli Enti Locali, dell’Istruzione e della Ricerca. “Nel passato i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione venivano chiusi con anni di ritardo. Con le leggi di bilancio 2023-2024 abbiamo stanziato 20 miliardi di euro per i rinnovi contrattuali”, ha detto nei giorni scorsi il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Il ministro ha ricordato che alcune “settimane fa abbiamo chiuso la tornata 22-24 per tutti i comparti della Pa”. E poi ha aggiunto che “il mio obiettivo è chiudere l’intera tornata 25-27 entro il 2026. Serve continuità nei rinnovi contrattuali e non lasciare più accumulare ritardi”. Quanto agli stipendi della Pa “vanno letti in modo corretto: per i giovani sono competitivi rispetto a molte realtà del privato”. La sfida, ha concluso il ministro, è accompagnare il percorso professionale dei dipendenti: “Dobbiamo migliorare la crescita salariale lungo la carriera”.

 

 

 

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