Segnali preoccupanti per il tessuto commerciale di Ardea. Nelle ultime settimane, residenti e cittadini hanno notato una crescita costante degli esercizi chiusi, tra saracinesche abbassate e vetrine vuote, che interessano sia il centro cittadino che le zone periferiche. Il fenomeno non riguarda soltanto piccoli negozi di vicinato, come alimentari, ferramenta e cartolerie, ma anche attività storiche di abbigliamento e ristorazione che da anni rappresentano punti di riferimento per la comunità. Tra le cause principali, secondo gli operatori del settore, vi sono l’aumento dei costi di gestione, l’elevata pressione fiscale e la concorrenza dei grandi centri commerciali e delle piattaforme di vendita online. Molti commercianti denunciano inoltre una diminuzione significativa del passaggio pedonale, soprattutto nelle vie centrali, che rende difficile mantenere attiva un’attività economica. «Le spese sono aumentate e i clienti diminuiti — racconta un titolare di una storica pasticceria — non ce la facciamo più, siamo costretti a chiudere». L’Amministrazione comunale ha dichiarato di essere al lavoro su piani di riqualificazione urbana e incentivi per sostenere le attività commerciali, ma i cittadini e gli imprenditori chiedono interventi concreti e immediati per evitare il progressivo svuotamento dei quartieri. Le zone più colpite sembrano essere quelle periferiche, dove la chiusura di un negozio significa spesso l’unica perdita di servizi di prossimità per centinaia di famiglie. La situazione desta preoccupazione anche per l’indotto, con bar, parrucchieri e altre attività che soffrono indirettamente della minore frequentazione del territorio. Un quadro che, secondo esperti locali, richiede azioni coordinate tra istituzioni, associazioni di categoria e cittadini per cercare di invertire la tendenza e garantire a Ardea un commercio vitale e capillare.






