Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha pronunciato un discorso di sfida, promettendo di non arrendersi mai mentre Israele continua ad attaccare e occupare il Libano nonostante un cessate il fuoco durato un anno. “Vogliono annientare la nostra esistenza”, ha dichiarato Naim Qassem in un discorso televisivo. “Difenderemo noi stessi, il nostro popolo, il nostro Paese. Siamo pronti a sacrificare tutto e non ci arrenderemo”. Qassem ha accusato Israele e gli Stati Uniti di volere che le autorità libanesi negozino “sotto tiro”. Una delegazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è in Libano per colloqui con il governo per disinnescare le tensioni con Israele.Qassem ha affermato che il suo gruppo sta collaborando con le autorità libanesi e che gli Stati Uniti e Israele non dovrebbero avere “alcuna voce in capitolo su come gestiamo i nostri affari interni”, definendo “inaccettabile” l’imposizione di condizioni al Libano. L’inviato statunitense alle Nazioni Unite conferma che visiterà Israele nei prossimi giorni, nell’ambito di un viaggio in Medio Oriente. Una dichiarazione dell’ufficio dell’ambasciatore Mike Waltz afferma che si recherà in Giordania e nello Stato ebraico tra il 6 e il 10 dicembre. Waltz sottolineerà “l’impegno degli Stati Uniti – si legge nella nota – nel promuovere la stabilità regionale, attuando il Piano in 20 punti del presidente” americano Donald “Trump per Gaza e sostenendo gli obiettivi della Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che stabilisce la strada da seguire per la regione”. Waltz incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog “per promuovere la cooperazione tra Stati Uniti e Israele alle Nazioni Unite e discutere le priorità comuni per la sicurezza regionale e gli aiuti umanitari”, secondo la dichiarazione. Il suo itinerario in Israele include anche visite al valico di Kerem Shalom. In Giordania, Waltz incontrerà Re Abdullah II e il ministro degli Esteri Ayman Safadi; la dichiarazione degli Stati Uniti cita il “ruolo fondamentale della monarchia nel facilitare gli aiuti umanitaria Gaza”. Ghassan al-Dahini, vice di Yasser Abu Shabab, ha preso il comando dell’omonima milizia, considerata nemica di Hamas. Lo riporta ‘The Times of Israel’. Il gruppo Abu Shabab, che opera in un’area controllata dalle IDF nel sud di Gaza, pubblica un video su una pagina Facebook ad esso affiliata che mostra Dahini in uniforme militare mentre ispeziona una formazione di truppe in assetto di combattimento. Il gruppo pubblica anche un video di soldati che pregano in memoria di Abu Shabab, con una didascalia che invita le reclute ad unirsi al gruppo, promettendo di continuare a combattere “finché non sarete liberati da Hamas”. Abu Shabab è stato ucciso giovedì in seguito a quello che i funzionari della difesa israeliani hanno definito uno “scontro interno”. Senza rivendicare la responsabilità dell’omicidio, il Ministero degli Interni di Gaza, controllato da Hamas, minaccia che i palestinesi che collaborano con Israele subiranno un destino simile a quello di Abu Shabab, esortando i “traditori” a consegnarsi all’apparato di sicurezza del gruppo. “Chiediamo ai collaboratori… di consegnarsi immediatamente, prima che sia troppo tardi”, afferma il Ministero di Hamas in una nota, aggiungendo che ciò contribuirebbe ad “alleviare” le procedure legali contro di loro. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato con 151 sì, 10 no e 14 astensioni il rinnovo del mandato dell’Unrwa per tre anni. Usa, Israele, Ungheria e Argentina hanno votato contro. Italia, Germania, Repubblica Ceca, Albania, Bulgaria, Lettonia sono tra gli astenuti. Il Commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha accolto con favore il sostegno schiacciante dell’Assemblea dell’Onu: “Saluto il voto schiacciante dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per rinnovare il mandato dell’UNRWA per tre anni”, ha scritto Lazzarini su X. Lazzarini ha sottolineato che la risoluzione “riflette l’ampia solidarietà delle persone in tutto il mondo nei confronti dei rifugiati palestinesi”. “E’ anche un riconoscimento della responsabilità della comunità internazionale nel sostenere le esigenze umanitarie e di sviluppo umano dei rifugiati palestinesi, in attesa di una soluzione giusta e duratura alla loro difficile situazione che dura da decenni”, ha aggiunto. Ha sottolineato che “il voto deve ora tradursi in un impegno genuino e in risorse adeguate per garantire che il mandato venga rispettato”.
Hezbollah: “Vogliono annientarci, non ci arrenderemo. Difenderemo il nostro paese”






