Dopo giorni di dichiarazioni incrociate e tensioni politiche, arriva la risposta dell’esponente di sinistra e consigliera dimissionaria Clelia Di Liello, tra i firmatari della sfiducia al sindaco Pietro Tidei. L’ex componente della minoranza ha scelto di intervenire pubblicamente per chiarire le ragioni della propria decisione, respingendo al mittente le accuse del primo cittadino e di alcuni amministratori secondo cui la caduta dell’amministrazione metterebbe in pericolo i progetti in corso, compresi quelli finanziati dal Pnrr. «Vorrei rassicurare tutti – afferma Di Liello –: la sfiducia non blocca affatto i progetti del Comune. La commissaria prefettizia ha gli stessi poteri di sindaco, giunta e consiglio. Questo le permette di agire più rapidamente, anche nel dare gli indirizzi necessari». La consigliera ricorda inoltre che la prefetta Toscano, insediata alla guida dell’ente, potrà adottare «tutti gli atti di gestione, ordinaria e straordinaria» quando indispensabili ad assicurare il funzionamento dei servizi, citando come precedente i 6,5 milioni di euro destinati anni fa al rischio idrogeologico dei fossi, gestiti con successo proprio da una commissaria. Un passaggio che punta a smentire la narrazione diffusa dall’ex sindaco Tidei, secondo cui l’arrivo del commissario prefettizio provocava lo stallo dei progetti in corso. «Se alcune opere non arriveranno a conclusione – precisa Di Liello – non sarà per la sfiducia, ma per eventuali omissioni o irregolarità delle azioni finora portate avanti dall’amministrazione». Il riferimento è ai fondi per i fossi con scadenza al 31 dicembre, alla gestione della piscina comunale e agli altri interventi in ritardo. «La mancata conclusione della piscina, che non ci auguriamo, non dipenderà dalla sfiducia ma da come sono stati condotti i lavori. Inutile addossare le responsabilità alla Città Metropolitana, come il sindaco ha fatto per giustificarsi». Nel suo intervento, Di Liello si sofferma anche sulle motivazioni politiche della sua scelta: «La mia firma sulle dimissioni non è frutto di improvvisazione né di complicità. È l’esito finale di un’opposizione costante, portata avanti in consiglio contro le opacità del sistema Tidei». La consigliera elenca un lungo dossier di contestazioni presentate negli ultimi anni: le intercettazioni, le interrogazioni sulla rampa Giuliani, i dubbi sulla gestione dell’igiene urbana e sull’applicazione del contratto con Gesam, lo stato critico dei fossi, il «taglio indiscriminato» degli alberi, il caso della foce di Castelsecco, la difesa delle spiagge libere, la mozione sulla governance della Santa Marinella Servizi, e infine l’impegno per il castello di Santa Severa e la riqualificazione della Passeggiata. Un atto politico che, nelle intenzioni della consigliera, rappresenta «la conclusione naturale di un percorso di opposizione, e non un gesto improvviso». Con la caduta della giunta Tidei, l’ente passa ora nelle mani del commissario prefettizio, mentre a Santa Marinella si apre una fase delicata, fatta di verifiche, scadenze imminenti e una campagna elettorale che si preannuncia infuocata.
Santa Marinella, Di Liello replica alle accuse: “La sfiducia a Tidei non mette a rischio i progetti. Le opere in bilico? Responsabilità dell’amministrazione”






