Il Comune di Ardea accelera sulla delicata questione dell’inquinamento della falda acquifera nel settore Laurentino e compie un passo formale decisivo: è stata infatti presentata alla Regione Lazio l’istanza per l’avvio del procedimento di individuazione dell’area come “zona ad elevato rischio di crisi ambientale”, come previsto dalla legge regionale 13/2019. Una scelta che arriva al termine di un percorso lungo e complesso, caratterizzato da anni di monitoraggi ambientali, relazioni tecniche e segnalazioni che hanno evidenziato una situazione di criticità persistente. I dati raccolti nel tempo, confermati da più enti istituzionali competenti, hanno messo in luce problematiche legate alla contaminazione della falda, con potenziali ricadute sulla salute pubblica, sull’ambiente e sul tessuto socio-economico dell’area. L’istanza presentata dal Comune rappresenta un atto politico e amministrativo di rilievo, volto a ottenere uno strumento normativo che consenta interventi straordinari e coordinati. Il riconoscimento di “zona ad elevato rischio di crisi ambientale” permetterebbe infatti di attivare misure specifiche di risanamento, programmi di controllo più stringenti e risorse dedicate, oltre a una pianificazione mirata per la bonifica e la prevenzione di ulteriori danni. Il settore Laurentino, da tempo al centro dell’attenzione per le condizioni della falda, è stato oggetto di verifiche incrociate da parte di organismi tecnici e sanitari, che hanno confermato la necessità di un approccio strutturale al problema, superando la logica degli interventi tampone. Con questa iniziativa, l’Amministrazione comunale punta a coinvolgere pienamente la Regione Lazio in un percorso condiviso, nella consapevolezza che la complessità della situazione richiede una regia sovracomunale e un impegno costante nel tempo. L’obiettivo dichiarato è duplice: tutelare la salute dei cittadini e avviare un processo di recupero ambientale che restituisca sicurezza e sostenibilità a un’area strategica del territorio di Ardea.
