martedì, Dicembre 16, 2025

Variante al Prg, scatta la protesta: 1.500 firme contro il progetto vicino a Torre Flavia

Millecinquecento firme raccolte in poche settimane per dire no alla variante al Piano regolatore generale approvata dall’Amministrazione comunale nell’ultimo Consiglio. A guidare la protesta è l’associazione Ladispoli Sostenibile, che torna a puntare il dito contro un progetto ritenuto incompatibile con il territorio e con la tutela ambientale dell’area di Torre Flavia. Secondo l’associazione, la variante prevede l’insediamento di circa 9mila nuovi abitanti alle spalle della palude, un intervento che rischierebbe di avere “un impatto devastante” su uno degli ecosistemi più delicati del litorale laziale. Un’area riconosciuta come Zona di Protezione Speciale (Zps), già sottoposta a forti pressioni ambientali e urbanistiche. Nel mirino finiscono anche i toni e le argomentazioni utilizzate durante il dibattito in aula. «Durante il Consiglio comunale – spiegano da Ladispoli Sostenibile – abbiamo sentito ripetere più volte la parola “sostenibilità”, ma a nostro avviso se n’è fatto un uso improprio». Secondo l’associazione, il richiamo alla conformità alle normative vigenti non sarebbe sufficiente a certificare la reale sostenibilità dell’intervento: «Rispettare formalmente le norme non significa automaticamente rispettare i criteri scientifici della sostenibilità ambientale». Tre, in particolare, i punti critici evidenziati. Il primo riguarda l’aumento della popolazione, che andrebbe a gravare su infrastrutture già sotto pressione: fognature, rete idrica e sistema energetico, secondo l’associazione, sarebbero già al limite della capacità. Il secondo nodo è legato all’incremento di traffico e produzione di rifiuti in una città che, denunciano, non dispone di spazi adeguati per nuove scuole, parcheggi o aree verdi. Infine, la questione più sensibile: la vicinanza dell’intervento alla Palude di Torre Flavia, con possibili ripercussioni sulla biodiversità, già segnalate – sottolineano – da relazioni tecniche di livello provinciale e regionale. Parole dure anche sul piano politico: «Chi ha approvato questa variante – affermano – o non ha compreso cosa significhi davvero sostenibilità, oppure ha agito in malafede». Una presa di posizione netta, che accompagna la consegna delle firme come atto simbolico e concreto di dissenso. La mobilitazione, assicurano dall’associazione, non si fermerà qui. «La vera Ladispoli sostenibile – concludono – è quella che si costruisce ogni giorno con idee concrete e scelte responsabili, non con parole abusate o con operazioni di speculazione edilizia». Una battaglia che promette di restare al centro del confronto pubblico nelle prossime settimane.

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