Non si placano le polemiche attorno alla variante al Piano regolatore generale che interessa anche le aree limitrofe alla Palude di Torre Flavia, uno dei contesti ambientali più delicati del territorio. A intervenire con toni netti è il movimento civico Ladispoli Attiva, che torna a criticare l’impostazione complessiva delle modifiche urbanistiche approvate e discusse in Consiglio comunale. «Per noi la città non è un contenitore da riempire, ma un organismo vivo, che va preservato, curato e orientato verso uno sviluppo realmente sostenibile», affermano dal gruppo civico, sottolineando come anche in questa variante emerga «una logica espansiva non giustificata dai dati». Secondo Ladispoli Attiva, infatti, dal 2010 la popolazione cittadina risulta sostanzialmente stabile, un elemento che renderebbe incomprensibile la scelta di aumentare il carico insediativo, soprattutto in zone sensibili dal punto di vista ambientale come l’area di Torre Flavia. Il movimento ribadisce una linea politica chiara: «Meno consumo di suolo, più rigenerazione urbana e più servizi per la città che già esiste». Una visione che mette al centro la qualità della vita e la tutela del territorio, piuttosto che l’espansione edilizia, ritenuta non coerente con le reali esigenze della comunità. Nel mirino di Ladispoli Attiva finiscono anche altri provvedimenti affrontati durante l’ultima seduta della massima assise cittadina, tra cui il piano di zona “Rimessa Nuova”. Il Consiglio comunale ha infatti approvato la modifica della convenzione del Piano di Zona 167, consentendo il passaggio dal diritto di superficie al diritto di proprietà per gli alloggi delle cooperative edilizie. Una scelta che, secondo il movimento civico, merita un’attenta valutazione in termini di ricadute urbanistiche e sociali, all’interno di un quadro complessivo che rischia di accentuare squilibri già esistenti. Il dibattito sulla variante al Prg, intanto, resta aperto e destinato a proseguire, con Torre Flavia che continua a rap
Variante al Prg e Torre Flavia, Ladispoli Attiva: «La città va curata, non riempita»






