mercoledì, Dicembre 17, 2025

Delitto Bricca, parla la difesa: “I Toson innocenti”

Mattia più alto di chi ha sparato a Thomas, l’utilizzo della mano sinistra – dicono i difensori – quando Toson junior è destrorso. In Corte d’Assise d’Appello, tocca ai legali dei due imputati, Roberto e Mattia Toson, smontare punto per punto la ricostruzione dell’accusa e far emergere le presunte falle, le contraddizioni delle indagini. Chiedono l’assoluzione e in seconda battuta di riqualificare il reato da omicidio volontario a preterintenzionale “Nessuna prova, i Toson sono innocenti”, dice in sostanza l’avvocato Umberto Pappadia. Non è stato così per i giudici di primo grado. A marzo scorso hanno sentenziato che sono stati padre e figlio a uccidere il 19enne Thomas Bricca. Roberto condannato all’ergastolo, Mattia a 24 anni per il riconoscimento delle attenuanti generiche. Attenuanti che per il Procuratore Generale Nicola Maiorano e il Pubblico Ministero Rossella Ricca non vanno riconosciute in appello. Per questo hanno chiesto anche per Mattia, come per il padre, il carcere a vita. In aula ci sono Paolo e Federica, i genitori di Thomas, e a pochi metri i presunti assassini del figlio. “Thomas – aveva detto il Pg nella requisitoria – rimarrà sempre quel ragazzo di 19 anni, la cui vita è stata strappata per sempre”. L’omicidio la sera 30 gennaio del 2023, al Girone, uno dei punti di ritrovo nel centro di Alatri. Thomas colpevole di indossare lo stesso giubbotto bianco dell’amico, Omar Haoudi, vero bersaglio dell’agguato. L’arrivo di uno scooter guidato – secondo quanto riconosciuto dal processo di primo grado – da Roberto Toson. Dietro Mattia, il cecchino infallibile che da distanza impossibile avrebbe sparato il colpo, fatale, alla testa di Thomas. La sentenza il 9 gennaio prossimo.

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