Il trasporto pubblico locale nel Lazio continua a mostrare segnali di forte sofferenza. È quanto emerge dalla ventesima edizione del rapporto Pendolaria di Legambiente, che analizza lo stato delle ferrovie regionali e delle linee locali su ferro in tutta Italia. Nel Lazio, in particolare, vengono segnalate due tratte ferroviarie che presentano alcune delle maggiori criticità a livello nazionale: la Roma Lido, caratterizzata da continue interruzioni di servizio, e la Roma Nord Flaminio–Viterbo, dove nei primi dieci mesi del 2025 si sono registrate 8.038 corse soppresse. A pesare sul sistema regionale è anche il forte calo del numero di pendolari. In cinque anni, dal 2019 al 2024, i viaggiatori nel Lazio sono passati da oltre 550 mila a circa 400 mila. Un dato che, secondo Legambiente, non può più essere spiegato solo con gli effetti della pandemia, ma rappresenta ormai una criticità strutturale, legata alla crescente sfiducia nel trasporto pubblico e al conseguente aumento dell’uso dell’auto privata. “Con Pendolaria continuiamo a registrare due situazioni terribili ai limiti dell’indecenza per chi viaggia sulla Roma Lido e sulla Roma Nord”, dichiarano Amedeo Trolese, responsabile mobilità di Legambiente Lazio, e Roberto Scacchi, presidente regionale. “Blocchi, corse saltate e interruzioni di servizio restano all’ordine del giorno”. Per l’associazione ambientalista, il calo dei viaggiatori è un segnale gravemente negativo anche dal punto di vista ambientale e sociale. Da qui l’appello alla Regione Lazio affinché aumenti le risorse destinate al trasporto pubblico locale fino ad almeno l’1% del bilancio regionale. “Aumentare le possibilità di spostamento su treno – concludono – significa migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”.






