Almeno cinque palestinesi sono stati uccisi da un attacco israeliano contro una scuola che ospitava sfollati nel quartiere di Al-Tuffah, a est di Gaza City, secondo quanto riferito a Reuters venerdì dal direttore dell’ospedale Al Shifa di Gaza City, Mohamed Abu Selmia. Il servizio di emergenza civile palestinese ha dichiarato in un comunicato che la maggior parte delle persone uccise sono bambini, oltre a un numero di feriti che sono stati trasferiti in vari ospedali. La protezione civile ha aggiunto di aver potuto recuperare i corpi solo dopo che l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) si è coordinato con gli israeliani. Con questi cinque decessi, il numero di palestinesi uccisi dal fuoco israeliano è salito a 400 dall’inizio del cessate il fuoco a ottobre, secondo quanto riportato dal ministero della Salute. Israele ha dichiarato che tre soldati sono stati uccisi da militanti palestinesi nella Striscia di Gaza nello stesso periodo. L’esercito israeliano ha comunicato nel corso della giornata di venerdì che un numero di “individui sospetti” era stato identificato a ovest della Linea Gialla e che le truppe hanno aperto il fuoco contro di loro. L’amministrazione americana ha messo a punto il ‘Project Sunrise’ – con resort di lusso sulla spiaggia e ferrovie ad alta velocità – per convincere i governi e gli investitori stranieri a trasformare Gaza dalle macerie attuali a una città costiera futuristica. Lo riporta il Wall Street Journal, citando alcune fonti, secondo le quali Jared Kushner e Steve Witkoff avrebbero elaborato la bozza per la trasformazione di Gaza. In 32 pagine di una presentazione PowerPoint, accompagnate da immagini e grafici di costi, il piano illustra le tappe della trasformazione. La presentazione è definita “riservata ma non segreta” e non entra nei dettagli su quali Paesi o aziende finanzierebbero la ricostruzione. Il progetto costerebbe 112,1 miliardi di dollari in 10 anni. “Non possiamo dimenticare che cosa è successo e non lo dimenticheremo mai ma ora dobbiamo guardare avanti”. Lo dice il Patriarca di Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa, finalmente entrato a Gaza per portare aiuti in vista delle festività natalizie parlando alla comunità della parrocchia della Sacra Famiglia che ha subito anche un bombardamento durante la guerra e diversi morti tra la comunità rifugiata al suo interno. “E’ bello vedere la scuola – ha aggiunto Pizzaballa – ma vogliamo la scuola secondo la nostra tradizione, la ricostruiremo, le nostre scuole, le nostre case, ricostruiremo tutto, la nostra vita è qui, siamo radicati qui e resteremo”. “Avete usato spesso la parola amore – ha detto quindi – solo l’amore può costruire, le mura le possiamo ricostruire sì e lo faremo ma dobbiamo soprattutto ricostruire i nostri cuori e questo è quello che faremo, non abbiate paura, dobbiamo essere uniti e forti e vi posso dire che non solo io, ma tutta la chiesa, anglicani, ortodossi, latini saremo qui uniti per ricostruire la vita a Gaza”. Nella Striscia di Gaza oltre mille persone sono morte tra luglio 2024 e fine novembre 2025 in attesa di evacuazione medica. Lo riporta l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). “In tutto 1.092 pazienti sono morti tra luglio 2024 e il 28 novembre 2025, in attesa di evacuazione medica”, ha annunciato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus su X, aggiungendo che questa cifra del ministero della Salute di Gaza era “probabilmente una sottostima”. Le forze armate libanesi “documenteranno in modo rigoroso” i progressi compiuti nel disarmo di Hezbollah, una decisione emersa al termine di una serie di riunioni tenutesi a Parigi con la partecipazione di rappresentanti libanesi, statunitensi, sauditi e francesi. L’obiettivo, secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri francese, è rafforzare la credibilità dell’impegno di Beirut ed evitare il rischio di una nuova offensiva israeliana.
Il disarmo di Hezbollah è previsto dall’accordo di cessate il fuoco che oltre un anno fa ha posto fine alla guerra tra il movimento sciita filo-iraniano e Israele, ma Tel Aviv accusa il gruppo di riarmarsi con l’appoggio dell’Iran e mette in dubbio l’efficacia dell’esercito libanese. Quest’ultimo si è impegnato a smantellare entro fine anno tutte le infrastrutture militari di Hezbollah tra il confine israeliano e il fiume Litani. Nelle ultime settimane Israele ha intensificato i raid in Libano, che secondo una compilazione dell’Afp basata su dati del ministero della Sanità hanno causato circa 340 morti dall’inizio del cessate il fuoco.






