Nuove ombre e interrogativi emergono dal vasto archivio di documenti legati al caso Jeffrey Epstein. Secondo quanto riferiscono i media statunitensi, tra i file recentemente emersi figurerebbe anche un’e-mail che riaccende l’attenzione sui voli effettuati a bordo del jet privato del finanziere tra il 1993 e il 1996. Un documento che, pur non costituendo di per sé una prova giudiziaria, aggiunge dettagli finora poco noti a una vicenda già densa di implicazioni politiche e mediatiche. L’e-mail in questione è datata 7 gennaio 2020 e reca come oggetto “RE: Registri di volo di Epstein”. Nel testo si afferma che “Donald Trump ha viaggiato sul jet privato di Epstein molte più volte di quanto precedentemente riportato (o di cui eravamo a conoscenza)”. Una frase che, secondo le ricostruzioni della stampa americana, farebbe riferimento a un’analisi interna dei registri di volo, documenti da anni al centro di richieste di trasparenza e di indagini giornalistiche. Nel messaggio si sostiene che il tycoon, oggi nuovamente protagonista della scena politica statunitense, risulterebbe “elencato come passeggero su almeno 8 voli tra il 1993 e il 1996”. Un arco temporale significativo, che coincide con il periodo di massima ascesa di Epstein negli ambienti dell’alta finanza e delle élite sociali statunitensi. L’e-mail aggiunge inoltre un dettaglio ritenuto particolarmente rilevante: “almeno 4 voli” vedrebbero la contemporanea presenza a bordo di Ghislaine Maxwell, storica collaboratrice di Epstein, successivamente condannata per reati legati allo sfruttamento sessuale di minori. Ancora più specifiche le annotazioni relative a singoli viaggi. In un volo del 1993, si legge nel documento, “Trump ed Epstein sono gli unici due passeggeri registrati”. In un altro, sempre secondo l’e-mail, “i passeggeri sono Epstein, Trump e una ventenne”, un riferimento che i media Usa riportano senza ulteriori dettagli sull’identità della giovane né sul contesto del viaggio. La riemersione di questo scambio di posta elettronica si inserisce in un momento di rinnovato interesse sul caso Epstein, alimentato dalla progressiva desecretazione di atti, testimonianze e materiali collegati alle sue attività e alla sua rete di conoscenze. Da anni, infatti, l’opinione pubblica e le redazioni americane cercano di ricostruire con precisione i rapporti tra Epstein e numerose figure di primo piano del mondo politico, economico e dello spettacolo. Va ricordato che la semplice presenza di un nome nei registri di volo non implica automaticamente responsabilità penali o comportamenti illeciti. Gli stessi media che riportano il contenuto dell’e-mail sottolineano come tali documenti debbano essere contestualizzati e verificati, distinguendo tra fatti accertati, ricostruzioni giornalistiche e ipotesi investigative. Resta però il peso simbolico e politico di rivelazioni di questo tipo, soprattutto in un clima già segnato da forte polarizzazione. Ogni nuovo dettaglio che emerge dai file Epstein contribuisce ad alimentare un dibattito che va oltre le aule dei tribunali, toccando il tema dei rapporti tra potere, privilegi e zone d’ombra rimaste per anni lontane dai riflettori.
Rilasciati oltre 11mila documenti su Epstein. Trump 8 volte sul suo jet, una volta con una ventenne






