Il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot hanno concordato di “proseguire l’attuazione” del piano di pace per Gaza promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo rende noto una dichiarazione del Dipartimento di Stato. Secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento, Tommy Pigott, nel corso dell’incontro i due capi della diplomazia hanno discusso anche “l’urgente necessità di un cessate il fuoco umanitario in Sudan” e hanno ribadito l’impegno a proseguire la cooperazione diplomatica per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Il Belgio ha aderito formalmente al ricorso per genocidio presentato dal Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia. Lo ha confermato il tribunale dell’Aia, precisando che Bruxelles ha depositato una dichiarazione di intervento nel procedimento in corso. Con questa decisione, il Belgio si aggiunge a un gruppo crescente di Paesi che hanno scelto di intervenire nell’azione legale, tra cui Brasile, Colombia, Irlanda, Messico, Spagna e Turchia. Oggi il cardinale Pierbattista Pizzaballa celebrerà la messa della notte di Natale a Betlemme, nel luogo della nascita di Gesù, mentre a pochi chilometri di distanza Gaza continua a portare i segni di oltre due anni di guerra. Come sottolinea lo stesso patriarca latino di Gerusalemme a Vatican News, raccontando la sua recente visita nella Striscia, durata tre giorni a partire dal 19 dicembre. A Gaza, spiega Pizzaballa, la devastazione è ancora ovunque. “I problemi sono ancora tutti sul tappeto. Bisogna ricostruire case, scuole, ospedali. La popolazione vive in una povertà estrema, in mezzo alle fognature, in mezzo alle immondizie”, osserva il cardinale. Ma, allo stesso tempo, racconta, “c’è il desiderio di ricostruire la propria vita”. In vista del Natale, il messaggio che Pizzaballa intende rivolgere ai cristiani a Betlemme nasce da questa consapevolezza. “Gesù è entrato nella storia quando la storia era imperfetta come oggi”, spiega. Per questo, aggiunge, “anche noi non dobbiamo fuggire dalla nostra storia, dalla nostra realtà: dobbiamo entrarci dentro e come Gesù essere quelli che la cambiano”. Il ministro degli Esteri siriano, Asaad al-Shaibani, e il ministro della Difesa, Murhaf Abu Qasra, hanno incontrato oggi Vladimir Putin a Mosca durante una visita in occasione della quale hanno discusso di cooperazione militare. Lo rendono noto i media statali siriani. Al centro dei colloqui “questioni politiche, militari ed economiche di interesse comune, con particolare attenzione alla cooperazione strategica nel campo delle industrie militari”. Sono state affrontate anche le modalità per sviluppare partenariati militari e tecnici “per rafforzare le capacità di difesa dell’esercito siriano e tenere il passo con i moderni sviluppi nelle industrie militari, in particolare nei settori della modernizzazione delle attrezzature militari, del trasferimento di competenze tecniche e della cooperazione in materia di ricerca e sviluppo”.
Rubio a Barrot, ok a proseguire piano Trump. Il Papa parla col parroco di Gaza






