mercoledì, Dicembre 24, 2025

Frode fiscale, arrestato a Roma imprenditore della telefonia

La Guardia di finanza di Roma ha arrestato un noto imprenditore, attivo da circa 30 anni principalmente nei settori della tecnologia e delle telecomunicazioni, che è accusato di aver ideato una frode fiscale finalizzata all’evasione dell’Iva, consistita nello svolgimento di una fittizia attività di intermediazione di traffico telefonico (“trading telefonico”), finalizzata a consentire a persone giuridiche residenti sul territorio nazionale di generare ingenti crediti inesistenti da poter indebitamente utilizzare in compensazione delle somme dovute all’Erario. Le indagini eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma, coordinate dal dipartimento ‘Frodi e reati tributari’ della Procura di Roma, hanno permesso di accendere un faro in un settore delle telecomunicazioni altamente specializzato e circoscritto: il business relativo all’intermediazione del transito internazionale di fonia, risultato essere del tutto incontrollato e non controllabile, così da essere terreno fertile per la realizzazione di frodi milionarie, la cui particolare insidiosità è data proprio dall’elevato livello di tecnicismo dell’attività di intermediazione e dall’esiguità dei requisiti richiesti alle società per operare nel settore. Secondo quanto emerge dalle indagini la frode sarebbe stata realizzata attraverso l’interposizione di alcune società ‘cartiere’ italiane ed altre collocate in paesi dell’Unione Europea; le prime emettevano fatture con Iva che, tuttavia, non veniva mai versata. La società italiana, a sua volta, fatturando a soggetti comunitari interposti per lo scopo, avrebbe generato un credito d’imposta successivamente utilizzato in compensazione.L’intero meccanismo si sarebbe basato su un sistema di pagamento che, grazie alla compensazione finanziaria di crediti e debiti operata direttamente dalla piattaforma, avrebbe permesso alla società italiana di maturare un credito d’imposta, a fronte di pagamenti reali significativamente inferiori all’ammontare del credito stesso.

 

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