Dopo le scintille sulla legge di Bilancio, sul decreto Ucraina la maggioranza punta a evitare nuovi strappi. L’obiettivo di Giorgia Meloni è chiaro: scongiurare un bis del caos già visto al Senato e portare senza incidenti in Consiglio dei ministri la proroga di un anno del sostegno a Kiev. Anche per questo, dopo giorni di pressing della Lega e del suo leader Matteo Salvini, il testo arriva sul tavolo del governo con alcune concessioni al Carroccio. In ambienti della maggioranza si parla di accordo fatto, confermato anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto. L’intesa ruota attorno a una formula che affianca agli aiuti militari un rafforzamento degli interventi a favore della popolazione civile. Una soluzione definita “semantica ma anche sostanziale”: accanto al pacchetto di armamenti, infatti, vengono esplicitamente inclusi aiuti civili destinati alla logistica, alla sanità e alla ricostruzione della rete elettrica ucraina. La sostanza del provvedimento, però, non dovrebbe discostarsi in modo significativo dai decreti che negli ultimi quattro anni hanno consentito l’invio di dodici pacchetti di rifornimenti a Kiev. Resta dunque fermo l’impianto del sostegno italiano all’Ucraina, pur con un’attenzione maggiore, almeno sul piano politico e comunicativo, all’assistenza umanitaria. Negli ultimi giorni la presidente del Consiglio ha scandito più volte la linea dell’esecutivo, con interventi tutt’altro che casuali. In uno di questi, rivolgendosi ai militari italiani, Meloni ha richiamato il motto dell’antica Roma, si vis pacem para bellum: “Non è, come molti pensano, un messaggio bellicista. Tutt’altro, è un messaggio pragmatico: solo una forza militare credibile allontana la guerra”, ha spiegato. “Il dialogo, la diplomazia, le buone intenzioni servono, ma devono poggiare su basi solide”. Sul fronte opposto, la Lega ha continuato a esercitare una pressione costante su Palazzo Chigi, insistendo anche sul tema della corruzione in Ucraina. Un argomento che, secondo i parlamentari del partito di via Bellerio, dimostra quanto sia fondamentale garantire che “i soldi degli italiani vengano impiegati per aiutare una popolazione stremata e non per rafforzare il potere di qualche politico corrotto”. La mediazione raggiunta punta dunque a tenere insieme le diverse sensibilità della coalizione: confermare l’impegno internazionale dell’Italia a fianco di Kiev, ma con un accento più marcato sugli aiuti civili. Una linea che dovrebbe consentire al decreto di superare senza scosse il passaggio in Consiglio dei ministri e l’iter parlamentare.
Decreto Ucraina, intesa nella maggioranza: via libera con aiuti militari e civili per evitare nuove tensioni






