Il Comune di Ladispoli ha introdotto fino al 6 gennaio 2026 un divieto temporaneo di vendita e consumo di alcolici e di utilizzo di contenitori in vetro, motivando il provvedimento con ragioni di sicurezza pubblica. L’ordinanza, però, è già al centro di polemiche per le contraddizioni che presenta. Il divieto è generale, ma prevede deroghe per grandi eventi, come le celebrazioni di Capodanno, creando un messaggio percepito come incoerente da cittadini ed esercenti. Senza un sistema di controlli strutturato, infatti, il provvedimento rischia di restare soprattutto sulla carta, con limitati effetti pratici e oneri aggiuntivi per chi rispetta le regole. Critici osservano come, ancora una volta, l’Amministrazione ricorra a ordinanze temporanee e annunci pubblici che tutelano l’immagine dell’ente ma non affrontano in modo concreto e strutturale le problematiche legate alla sicurezza urbana. La gestione efficace della sicurezza, sottolineano, richiederebbe pianificazione, controlli costanti e scelte chiare, elementi che un divieto emergenziale da solo non può garantire. Cittadini, commercianti e associazioni locali attendono ora indicazioni concrete su come il Comune intenda monitorare e far rispettare le norme, per evitare che l’ordinanza diventi un atto puramente simbolico.
Ladispoli, divieto di alcol fino al 6 gennaio: ordinanza tra sicurezza e critiche






