venerdì, Marzo 29, 2024

I “dissidenti” grillini rispondono alle critiche di Luigi Di Maio

A Paola Nugnes, una degli ortodossi 5 Stelle contrari al dl sicurezza, non sono piaciute le parole di Luigi Di Maio, diffuse in una delle anticipazioni del nuovo libro di Bruno Vespa, a proposito del dissenso interno al Movimento. “Vespa è esattamente il presentatore televisivo da cui noi avevamo promesso di non andare. E non trovo carino dire che chi si è fatto fuori dal Movimento è scomparso. Sarà scomparso all’orizzonte visivo di Di Maio ma non è detto che non operi o lavori per portare avanti ideali sociali e politici importanti. Un po’ di rispetto gioverebbe a tutti”. Il capo politico grillino, lanciando un messaggio ai dissidenti, ha detto, con riferimento al dibattito sul decreto Salvini: “Non si può accettare che vengano presentati 80 emendamenti nella speranza che alla fine ne vengano approvati un paio. Questo può farlo chi sta all’opposizione, non la maggioranza”. “Ma non abbiamo mai presentato 80 emendamenti”, replica Nugnes. “Io – spiega – ne avevo presentati 28 che poi ho ridotto a 8 e così credo che altri colleghi ne abbiano presentati qualche decina. Nella dialettica parlamentare c’è tutto un iter che viene rispettato, soprattutto quando si fa parte di una maggioranza. Ma con questo provvedimento si sono inaspriti i toni e si è fatto muro contro muro”.  “Il programma è l’unico candidato e rispettiamo il programma. In un contratto di governo va fatta sintesi dei programmi delle due parti e non spartizioni in comparti stagni”, rimarca la senatrice ortodossa, che rispondendo sempre a Di Maio fa notare come il contratto di governo “non sia stato votato dal 94 per cento degli iscritti ma dal 94 per cento del 33 per cento che ha votato: il che equivale al 27 per cento… Questo lo vorrei dire una volta per tutte”. Dello stesso tenore la replica della collega Elena Fattori. “La maggioranza del gruppo parlamentare – afferma – non si è mai confrontata sul provvedimento né su modifiche. Ogni richiesta di dibattito è stata stroncata sul nascere dicendo che l’impianto” del dl sicurezza “non era modificabile prima ancora che arrivasse in commissione. Sarebbe stato bello potere rispettare l’opinione della maggioranza ma in questo caso non c’è stata. Speriamo in un maggior rispetto del gruppo parlamentare e delle regole nei prossimi provvedimenti”. Quanto alla frase di Di Maio secondo cui “tutti quelli che si sono messi fuori” dal M5S “sono scomparsi”, Fattori lancia un’altra frecciata al capo politico: “Siamo tutti al secondo mandato e destinati presto alla sparizione dalle scene. Per me quando questo avverrà sarà un piacere continuare a fare politica e attivismo 5 Stelle da cittadina, come avevo cominciato. Spero questo piacere sia condiviso da tutti”. Non si fa attendere anche la risposta del senatore Gregorio De Falco: “In una prospettiva di Movimento si dovrebbe leggere il programma e il contratto per decidere e capire chi sta fuori e chi sta dentro. Invece, in una prospettiva di più ampio respiro, da cittadino, bisognerebbe anche andare a verificare quali sono i principi costituzionali che queste norme rischiano di violare. Anzi, violano”.
Redazione
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