sabato, Aprile 20, 2024

Povertà in Italia: quest’anno 473mila persone non hanno potuto comprare farmaci per problemi economici

Aumenta la povertà sanitaria in Italia. Quest’anno quasi mezzo milione di persone (473.000 per la precisione) non ha potuto acquistare i farmaci di cui aveva bisogno per ragioni economiche e la richiesta di medicinali da parte degli enti assistenziali ha raggiunto il picco degli ultimi 7 anni con oltre un milione di confezioni di medicinali (+4,8% rispetto al 2018). Lo segnala il 7° Rapporto sulla povertà sanitaria, presentato oggi a Milano dalla Fondazione Banco Farmaceutico e BFResearch. Le difficoltà non riguardano solo le persone indigenti: complessivamente 12,6 milioni hanno dovuto limitare almeno una volta durante l’anno la spesa per visite mediche e controlli periodici di prevenzione (dentista, mammografia, pap-test) per ragioni economiche. In media ogni persona spende 816 euro l’anno per curarsi, contro i 128 di chi è povero. Tuttavia le famiglie non povere spendono per i farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale il 42% del proprio budget sanitario, mentre quelle povere il 62,5%, perché possono investire meno in prevenzione. Particolarmente significativa ad esempio è la spesa delle famiglie povere per il dentista e per i servizi odontoiatrici (solo 2,19 euro al mese, contro 31,16 euro del resto della popolazione), per l’acquisto di articoli sanitari (0,79 euro al mese contro 4,42 euro) e per i servizi medico ospedalieri (4,61 euro contro 19,10 euro). La quota di spesa farmaceutica totalmente a carico delle famiglie (non coperta dal Ssn) è passata dal 37,3% al 40,3%. Ad essere richiesti sono soprattutto i farmaci per il sistema nervoso (18,6%), per il tratto alimentare e metabolico (15,2%), l’apparato muscolo-scheletrico (14,5%) e respiratorio (10,4%). Servono, inoltre, presidi medici e integratori alimentari. In questo quadro sono le famiglie con figli, povere e non, quelle costrette più spesso a dover limitare o rinunciare alle spese per visite mediche e controlli di prevenzione: lo fa il 22,9%, contro il 19,2% di quelle senza prole. “In Italia, le famiglie con figli minori, sia povere che non, sono penalizzate nell’accesso alle cure e, per ragioni economiche, devono rinunciare o rinviare delle cure in misura superiore alle altre – commenta Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus – Speriamo che questo rapporto contribuisca alla presa di coscienza di tale situazione e del fatto che senza migliaia di enti e associazioni che in tutta Italia offrono assistenza socio-sanitaria gratuita agli indigenti, il quadro sarebbe ancora più drammatico”.
Redazione
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