giovedì, Aprile 18, 2024

La Rai non prende: la rabbia dei cittadini

 

Disagi per gli utenti, in particolare per quelli di viale Manzoni dove da anni la Tv di Stato non si vede. Problemi simili spesso si registrano, anche su più canali anche a Ladispoli e nelle frazioni di Cerveteri.

La Rai non prende: la rabbia dei cittadini

 

Il canone viene regolarmente pagato con le bollette dell’energia elettrica, ma la Tv di Stato, la Rai non si vede. E’ questa la denuncia di diversi cittadini residenti nella città etrusca di Cerveteri. In particolare, nella zona di viale Manzoni, come spiegato da un utente, la Rai non si vede da almeno due anni, se non addirittura tre. Un problema che accomuna però diverse zone della città etrusca, frazioni comprese (in particolar modo Marina di Cerveteri). Inutile il tentativo di chiedere aiuto agli antennisti, chiamati varie volte a loro spese, e che hanno dato la colpa del disagio ai ripetitori. Della vicenda è stato avvisato anche il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci che però avrebbe risposto di avere “altro da fare in questo periodo”. Una risposta che se da un lato trova la comprensione da parte dei cittadini, dall’altra non placa la loro rabbia. “Come veniamo informati se la tv non funziona? Se paghiamo il canone avremo il diritto di sentire il notiziario?”. Un disagio quello vissuto dai residenti della zona di viale Manzoni più volte segnalata, soprattutto con l’arrivo dell’estate anche nella frazione di Marina di Cerveteri e in alcune zone della vicina Ladispoli. Le cause del mancato segnale televisivo sono sostanzialmente tre: l’umidità, la sovrapposizione di più frequenze e il surriscaldamento delle apparecchiature dei ripetitori che dovrebbero garantire l’irradiazione del segnale. Per quanto riguarda il primo, l’umidità, come spiegato da un radioamatore esperto del settore, a causa del grande caldo, nell’aria si concentra molta umidità, soprattutto durante le ore serali. E proprio l’umidità andrebbe a “bloccare” il diffondersi del segnale televisivo che così non riuscirebbe a raggiungere le antenne degli utenti per offrire una buona ricezione del segnale. Non solo. A quanto pare, durante il periodo estivo si verificherebbe una propagazione troposferica: aumenterebbero cioè le interferenze radiotelevisive di canali che solitamente in zona non arriverebbero. Nel caso specifico della costa laziale, in estate, alle frequenze radiotelevisive “canoniche” si andrebbero a sovrapporre quelle provenienti da altre regioni del sud Italia, Sicilia compresa. Il decoder però, a causa dei suoi limiti, non sarebbe in grado di effettuare una distinzione tra le due (trasmettere un canale televisivo piuttosto che un altro) e le annullerebbe entrambe: segnale debole o assente! In questa seconda causa rientra anche internet. A causa dell’aumento dei dispositivi wifi si genererebbero delle frequenze parassite che vanno a interferire con le canoniche frequenze radiotelevisive disturbando il segnale. Per finire: riflettori puntati sui ponti radio e sui ripetitori delle emittenti televisive. Qui le apparecchiature utilizzate, per poter trasmettere il segnale, generano una mole di calore tale che in estate, con l’aumento della temperatura esterna, le farebbero surriscaldare notevolmente. Per “proteggere” i ripetitori da possibili guasti causati dal surriscaldamento sono stati introdotti dei meccanismi di blocco grazie (o per colpa) del quale il sistema riduce la potenza di trasmissione per consentire il raffreddamento del macchinario. Una volta raggiunta la temperatura ottimale il sistema tornerebbe a trasmettere regolarmente fino al surriscaldamento successivo. Per gli utenti le possibilità di risolvere il problema sono ovviamente limitate.L’unica possibilità è infatti quella di dotarsi di un’antenna televisiva più potente, direzionata minuziosamente verso la fonte del segnale (nel caso di Ladispoli monte Cavo per le tv a private e a pagamento e monte Mario per la Rai). Il tutto cercando di andare a posizionare la propria antenna nel punto più alto possibile, assicurandosi di non avere ostacoli davanti (alberi, palazzi). Di contro, ovviamente, anche le reti tv potrebbero effettuare delle operazioni per consentire il miglioramento della ricezione del segnale aumentando la potenza di trasmissione.Una soluzione che tecnicamente potrebbe sembrare anche abbastanza semplice da attuare se non fosse che spesso, purtroppo, dai test effettuati, il segnale, dalla fonte, risulterebbe propagato correttamente.

Redazione
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