venerdì, Aprile 26, 2024

Virginia Raggi annuncia la costruzione del Museo della Shoah. La gelida risposta della comunità ebraica: “Non partecipiamo alla campagna elettorale”

“Roma avrà un Museo della Shoah. È una bella notizia per la nostra città. Vorrei che questo tema si tenesse fuori dal fango da campagna elettorale. La memoria è una cosa importante. Ci vuole rispetto”. Virginia Raggi, a meno di un mese dal voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale, ha annunciato l’avvio della costruzione dell’opera con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Certo, non poteva immaginare che le sue parole sarebbero state un boomerang e che l’appello alla ‘non belligeranza’ le si sarebbe ritorto contro. Già perché se da un lato c’è la candidata sindaca che chiede rispetto, dall’altra c’è la comunità ebraica che il rispetto lo pretende e rifiuta l’invito, liquidando l’iniziativa di Raggi, proprio perché in periodo di campagna elettorale: “Non ci saremo. Il progetto avrebbe dovuto essere inaugurato anni fa, farlo in campagna elettorale è inopportuno”.
Virginia Raggi ci ha provato a porgere il calumet della pace agli ebrei di Roma ma i rapporti tra le due parti non sembrano distendersi. Certo è che la sindaca ci ha messo il suo, usando un tempismo non esattamente appropriato per annunciare la posa della prima pietra del Museo della Shaoh, tanto più che il progetto dell’opera è datato. Pomo della discordia tra le due parti sembra sia ancora la delocalizzazione delle bancarelle dai luoghi storici della città: queste sono per lo più gestite da famiglie di urtisti di provenienza ebraica. Era lo scorso ottobre, infatti, quando la sindaca è stata contestata al ghetto dove si trovava per la commemorazione del 77esimo anniversario del rastrellamento.
Redazione
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