venerdì, Aprile 26, 2024

Campania, indagato il governatore De Luca sulla vicenda delle cooperative di Salerno

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha ricevuto oggi un avviso di proroga indagini per la vicenda relativa alle coop di Salerno sulla quale sta indagando la Procura. Lo si apprende da fonti dello staff dello stesso De Luca. Al presidente della Campania si contesterebbe l’ipotesi di corruzione. Nessuna conferma, tuttavia, arriva dagli uffici giudiziari. A rivelare la notizia per primo è stato Massimo Giletti con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. Il conduttore di “Non è l’Arena” ha detto: “Il capo della Squadra mobile ha consegnato al governatore della Campania un avviso di garanzia. Noi seguiremo l’inchiesta della Procura guidata da Borrelli sui rapporti tra la politica e le cooperative nella città di Salerno”. L’indagine sulle cooperative ha colpito nelle ultime settimane la politica salernitana. L’11 ottobre scorso gli agenti della Squadra mobile di Salerno hanno eseguito dieci misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. Oltre trenta gli indagati. Tra i destinatari delle misure cautelari c’era anche Giovanni Savastano, detto Nino, consigliere regionale ed ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Salerno, finito ai domiciliari. Tra gli indagati anche il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, riconfermato lunedì scorso con il 57% (sostenuto da una coalizione civica di centrosinistra), per fatti risalenti alla precedente amministrazione. Con lui risultano coinvolti anche un dirigente del Comune e un ex presidente di una società partecipata dell’Ente. Durante l’operazione era stato arrestato Fiorenzo Zoccola, presidente di una cooperativa sociale nonché gestore di fatto di diverse altre cooperative che avevano in gestione la manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio del Comune di Salerno. Per altre sette persone è stato disposto il divieto di dimora nel Comune di Salerno: si tratta degli imprenditori di fatto titolari delle cooperative. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti inerenti l’aggiudicazione dei predetti appalti. A Savastano e Zoccola, inoltre, viene contestato il reato di corruzione elettorale. I fatti contestati a diverso titolo nell’inchiesta vanno dal 2017 (quando il primo cittadino non era più De Luca) al 2020 e riguardano appalti di manutenzione del patrimonio pubblico dell’importo di circa 200mila euro ciascuno, per un totale di 1,6 milioni di euro l’anno attribuiti a otto cooperative ritenute tutte riferibili a Zoccola. Cooperative che nella maggior parte dei casi avrebbero dovuto occupare il 30% dei soci in quanto lavoratori svantaggiati ma che non hanno prodotto, secondo l’accusa, i documenti che ne comprovassero l’utilizzo.
Redazione
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