sabato, Aprile 20, 2024

E’ il ministro Carlo Carlo Nordio il “Paperone” del governo di Giorgia Meloni

E’ Carlo Nordio il ‘Paperone’ del governo Meloni. Al centro delle polemiche in questi giorni per la riforma della giustizia e l’uso delle intercettazioni telefoniche, il Guardasigilli, eletto deputato nelle fila di Fratelli d’Italia, è protagonista anche della classifica (ancora parziale) delle dichiarazioni dei membri del Cdm pubblicate di recente sul sito di palazzo Chigi, nella sezione trasparenza. Il titolare della Giustizia, infatti, è quello più ricco con un imponibile (per l’anno 2021) di 232mila 438 euro. A tallonarlo ci sono il medico Giuseppe Valditara, indicato dal Carroccio alla guida dell’Istruzione, con 210mila 411 euro, e l’ex direttore del tg2 ora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (204mila 780 euro). A ruota seguono il responsabile del dicastero per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi con 175mila 076 euro; la ministra del Lavoro e politiche sociali, Marina Elvira Calderone (166mila 443 euro); il ministro per gli Affari regionali e l’autonomia, il leghista Roberto Calderoli con 147mila 077 euro; la forzista Anna Maria Bernini, ex capogruppo al Senato del partito di Silvio Berlusconi, ora a capo del ministero dell’Università (121 mila 987 euro). Dietro si posizionano il responsabile del ministero per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci (105mila 497 euro); la ministra per le Disabilità, l’esponente del Carroccio, Alessandra Locatelli (104mila 960 euro). Sotto i 100 mila euro si attestano, per ora, sei esponenti della squadra governativa: i ministri della Funzione pubblica Paolo Zangrillo (98mila 471 euro); dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (99mila 982 euro) e dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (94mila 540 euro). A questi vanno aggiunti il numero due azzurro Antonio Tajani, vicepremier e responsabile della Farnesina (54mila 434 euro); la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella (47mila 690 euro) e, fanalino di coda, Raffaele Fitto. L’ex governatore della Puglia sulla carta è quello con le deleghe più pesanti, a cominciare dalla gestione dei fondi del Pnrr, ma spulciando i 730 di tutti i suoi colleghi, risulta il ‘più povero’ con un imponibile di 2089 euro percepito nel 2021, perché, spiegano nel suo entourage, il reddito da europarlamentare uscente è tassato alla fonte, cioè a Bruxelles. L’analisi dei conti in tasca ai ministri non è definitiva, visto che non tutti hanno comunicato i loro dati.
Redazione
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