venerdì, Aprile 26, 2024

Il presidente Mattarella a Malindi: “Kenya e Italia condividono l’aspirazione alla pace”

Terza giornata di visita in Kenya del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi tappa a Malindi con la visita al Centro Spaziale “Luigi Broglio”, gestito dall’Agenzia Spaziale italiana. Poi in serata a Nairobi l’incontro con una rappresentanza della comunità italiana in Kenya.  Questo centro è “un segno dell’amicizia e della collaborazione tra Italia e Kenya, una collaborazione che diventa sempre più intensa” ha detto il presidente Mattarella parlando da Malindi dove è stato ricevuto dal ministro della Difesa del Kenya Aden Bare Duale. “Le attività di ricerca e conoscenza sullo spazio cominciano a essere avanzate” e il piano di ricerca è nato per essere “collaborativo, senza conflitti”. Oggi questo centro svolge un’attività di “estrema importanza”, ha detto ancora Mattarella che in serata farà rientro a Nairobi. “Il centro Luigi Broglio ha ora una attività importante di ricezione dati, elaborazione, osservazione del territorio, una attività di formazione – ha proseguito il capo dello Stato – ed è la dimostrazione di come si collabora per assicurare all’umanità orizzonti più ampi senza conflitti e competizioni. I confini della terra dallo spazio sono insignificanti e l’auspicio è che sempre la ricerca nello spazio rifletta un clima di collaborazione e non di conflittualità tra stati. Kenya e Italia che condividono l’aspirazione alla pace e alla cooperazione internazionale offrono con questo centro spaziale un grande esempio”. Ieri l’incontro e il colloquio con il presidente kenyota William Ruto. “Il Kenya è un esempio virtuoso di democrazia e crescita sociale ed economica”, ha detto Mattarella nelle dichiarazioni alla stampa, dopo il colloquio con Ruto, “un pilastro di stabilità in questa area del mondo. Gli accordi di Pretoria sono frutto del decisivo contributo del Kenya per realizzare una condizione di serenità in Etiopia”, ha spiegato il presidente. “L’Italia ha sostenuto con convinzione la presenza del Kenya nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite che è stata di grande successo”, ha aggiunto il capo dello Stato. “Il Kenya apprezza l’impegno italiano a sostenere i nostri sforzi per ristabilire pace e sicurezza nella regione, in Etiopia, in Sud Sudan, nella Repubblica democratica del Congo e in Somalia”, ha detto Ruto nella conferenza stampa tenuta al termine dell’incontro a Nairobi con Mattarella. Ha poi spiegato che “nei colloqui di questa mattina Kenya e Italia hanno avviato l’iter per abolire le barriere fiscali tra i due paesi. Ci siamo impegnati ad eliminare anche la doppia imposizione, per dare più possibilità bilaterali alle nostre imprese”. Ha inoltre annunciato la firma di due accordi per investimenti bilatereali. Il presidente della Repubblica, ha inoltre affrontato il tema della crisi del clima. “Non c’è più tempo: la lotta ai cambiamenti climatici deve partire subito”, ha ricordato a proposito anche del tema della siccità che in Kenya è un problema nazionale. “Il tema è centrale e un secondo tempo non c’è”, ha aggiunto. “Questo è un tema, quello della siccità, che deriva dai cambiamenti climatici e che sta creando difficoltà enormi. La siccità crea una crisi alimentare che spinge ulteriormente i fenomeni migratori. Il tema è centrale. La siccità la avvertiamo anche in Europa. Vi è una condizione generale nel mondo che porta a una consapevolezza reale. E’ nel programma del governo di impegnarsi contro il cambiamento climatico e l’Italia avverte da tempo l’esigenza di un impegno serio e concreto. Ci duole che alcuni Paesi vogliano rinviare il problema a un secondo tempo che non c’è”. Per quel che riguarda le politiche migratorie Mattarella ha evidenziato: “Cerchiamo un rapporto di collaborazione con i Paesi di origine e transito dei flussi di migranti ma sappiamo che la dimensione epocale e crescente del fenomeno migratorio non è affrontabile da un solo Paese, ma solo con una lucida e organica azione europea che affronti il problema con una azione sistemica questo grande problema epocale, che si presenta attraverso il Mediterraneo, ma non soltanto attraverso il Mediterraneo, anche attraverso la rotta balcanica”. “Si tratta di due aspetti che si intersecano i buoni rapporti collaborativi bilaterali e un’azione consapevole, organica che l’Unione europea possa svolgere su tutti i tavoli, compreso quello delle migrazioni”.
Redazione
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