domenica, Maggio 5, 2024

 ANZIO, CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE “PROGRAMMA ANNO INNOCENZIANO 2015”

Alla presentazione del programma interverranno il Sindaco Luciano Bruschini, padre Francesco Trani, il consigliere comunale Velia Fontana, il dirigente del liceo scientifico Innocenzo XII professor Cesari e il Presidente dell’ Associazione Palio del Mare. Data l’importanza storica della figura di Papa Innocenzo XII, per i cèittadini di Anzio e non solo, di seguito la biografia dell’uomo e del pontefice:

Antonio Pignatelli nasce a Spinazzola in Puglia il 13 marzo 1615, ultimo di 4 figli e discendente di una nobile famiglia forse di origine longobarda. La famiglia di Antonio era feudataria di Spinazzola e anche la mamma di Antonio, Porzia Carata, ebbe un ruolo importante per la famiglia, perché comprando un altro feudo, quello di Minervino, fece acquistare al padre Francesco il titolo di Principe. Quindi la famiglia di Antonio era una famiglia ricca che lasciò ai figli cadetti molti legati. Parecchie opere caritative compiute successivamente infatti furono denominate “compiute con fondi provenienti dalla principesca famiglia di Nostro Signore”(il termine Nostro Signore era un titolo che veniva usato per indicare Sua Santità). Nel 1619, a 14 anni, Antonio fu mandato a Roma a studiare presso il Collegio Romano della Compagnia di Gesù d ove conseguì il dottorato. Si iscrisse all’Ordine di Malta e da lì iniziò la sua carriera di prelato che lo porterà ad essere creato cardinale nel 1681, dopo aver ricoperto numerose cariche ecclesiastiche e governative come Governatore di Viterbo, Nunzio Apostolico a Firenze, a Varsavia, a Vienna, e Vescovo di Faenza e Lecce. Un anno dopo aver preso la porpora cardinalizia, il Card. Antonio Pignatelli viene nominato Vescovo di Napoli. Ed è sua la rinnovata tradizione delle 40 ore di Adorazione al Santissimo Sacramento che stabilì per tutto l’anno in ciascuna delle chiese della città partenopea. Nel 1691 muore Papa Alessandro VIII Ottoboni che rimase al soglio pontificio solo 16 mesi ma che sperperò parecchio dei beni dello Stato Pontificio, favorendo i suoi parenti. Ecco perché da allora nessun altro papa ha preso il nome di Alessandro. Il Card. Pignatelli viene eletto papa nel luglio del 1691 dopo un lungo conclave e dopo il suo arrivo a Roma molto avventuroso, prendendo il nome di Innocenzo XII. Infatti Anzio deve la sua “fortuna” ad un fortunale, che arenò l’imbarcazione dove il presule viaggiava proprio davanti la costa anziate nei pressi dei resti dell’antico porto neroniano. Fu accolto dai pescatori che avevano lì la loro base per le battute di pesca e prima di partire promise che qualora fosse divenuto Papa, avrebbe fatto costruire un nuovo porto per riattivare il commercio, la pesca e dare lavoro agli abitanti della zona. I suoi primi mesi di pontificato furono densi di cambiamenti per la corte pontificia e per lo Stato. Anzio, con Papa Innocenzo XII, tornò a nuova vita e si sviluppò intorno al nuovo Porto. Nel 1692 con la bolla “Romanum decet Pontificem” bandiva il nepotismo e si proibiva esplicitamente ai papi di arricchirsi e di arricchire i propri parenti  con i beni della Chiesa. Innocenzo XII volle anche che ad ogni apertura di conclave ogni cardinale pronunciasse il famoso giuramento “Prometto, mi impegno e giuro…” per rifuggire ad ogni spinta nepotistica se fosse stato eletto Papa. Grandissima fu la preoccupazione di Innocenzo XII per i più bisognosi che lui chiamava “i miei nipoti” ed è per questo motivo che, con un’apposita bolla, donò il palazzo Lateranense all’Ospizio Apostolico dei poveri invalidi da lui creato. Inoltre il papa dei bisognosi, fece di tutto per avere lasciti e donazioni da elargire all’Ospizio. Ampliò l’Istituto S. Michele a Ripa dove venivano accolti gli orfani. Fu Innocenzo XII anche a creare la Camera Apostolica e la Segreteria di Stato, mettendo grosso impegno anche per la riappacificazione degli stati europei molto litigiosi e in fermento al tempo del pontificato di Innocenzo XII. Fu anche per volontà di Innocenzo XII che tutti i tribunali ecclesiastici dell’epoca vennero riuniti in una grande curia, la Curia Innocenziana. A tale scopo fu fatto costruire, per opera dell’architetto Fontana, un maestoso palazzo che la ospitò. Tale palazzo è oggi Montecitorio ovvero la sede della Camera dei Deputati dal 1871. Solo su questo palazzo fu apposto lo stemma di Innocenzo XII, perché mai il Papa volle che il suo stemma campeggiasse sulle opere fatte costruire da lui. Fu un omaggio dell’architetto che mise anche all’entrata due bassorilievi raffiguranti il Santissimo Salvatore, per indicare che tale costruzione era di proprietà dell’Ospizio Apostolico. Con Innocenzo XII si costruì anche la grande Dogana di terra anch’essa poi resa di proprietà dell’Ospizio e la Dogana di mare per i traffici fluviali e marittimi, poi demolita. Tante poi furono le opere innocenziane come palazzi, monumenti, strade per facilitare i commerci, e il rifacimento e potenziamento dei porti di Civitavecchia e di Anzio anche per migliorare l’approvvigionamento di grano via mare, che non sempre bastava per sfamare la popolazione. E Papa Pignatelli lavorò a nuove leggi e nuove iniziative per rendere il grano e quindi il pane alla portata di molti, abbassando i prezzi e combattendo i commerci illegali e di contrabbando. Proprio perché molto attento ai problemi della gente, il Papa, abolì a Roma e in tutto lo Stato Pontificio, con un rigoroso editto, un nuovo gioco d’azzardo, che stava prendendo piede in quel tempo: il Gioco del Lotto. Secondo il Pontefice, era di danno alla povera gente e arricchiva solo il banco.

Particolare generosità il Papa Pignatelli la dimostrò anche con i fratelli Ebrei, riducendo l’interesse per contratti stipulati con strozzini cristiani e donando più di mille scudi al ghetto di Roma per sgravarsi di tanti debiti, togliendo poi agli israeliti romani delle tasse che dovevano pagare solo perché ebrei. Innocenzo XII volle essere magnanimo con i nostri territori perché oltre a costruire il Porto di Anzio, la Cappella a S. Antonio e altre costruzioni portuali, il Fontanone per abbeverare persone e animali ed a tracciare la strada che dalla capitale finiva proprio ad Anzio e che sarebbe divenuta l’attuale Nettunense, cercò, con l’aiuto di ingegneri olandesi, di prosciugare le paludi per poi ricercare territori da poter essere in seguito coltivati. I lavori iniziarono, ma non finirono anche per i forti interessi di altri cardinali, come il Barberini, che possedeva fondi coltivati e che credeva di venir danneggiato dal prosciugamento. Fu fatta coniare anche una moneta a ricordo della costruzione del Porto di Anzio. Siamo alla fine del 1698 e Papa Pignatelli, ormai avanti con gli anni, si prepara per il Grande Giubileo del 1700. Si rifanno strade, palazzi, chiese, ma si teme per la salute del pontefice a causa di una rovinosa caduta. Si racconta che il Papa pregava intensamente il Signore per l’intercessione di S. Antonio da Padova che di arrivare almeno ad inaugurare l’Anno Santo. Arrivò il 1700 e il Giubileo si aprì senza il Papa. Poi le sue condizioni migliorarono e nell’estate poté visitare i suoi ospizi e molte chiese per rendere omaggio ai pellegrini illustri venuti a Roma. Il 27 settembre 1700, dopo che le condizioni peggiorarono repentinamente, assistito dal suo padre spirituale, lasciò questo mondo all’età di 86 anni, dopo più di nove anni di pontificato. Venne sepolto, come aveva desiderato in S. Pietro sotto una umile pietra con su scritto solamente Innocenzo XII. Papa Pignatelli fu un pontefice magnanimo e generoso che seppe governare e rendere carità a chi la chiedeva. Fu lungimirante e di animo semplice e buono tanto da prediligere il poverello d’Assisi S. Francesco e i suoi frati che visitò spesso sia a Roma che a Civitavecchia e a Nettuno. Pubblicò 199 bolle piene di comprensione umana e spirito evangelico dettate dall’uomo umile e da sacerdote giusto quale egli era.

Redazione
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