A seguito dell’ormai mutata situazione, i comitati che si oppongono alla realizzazione dell’autostrada si sono riuniti per concretizzare la decisione, già paventata in precedenza, di intraprendere proteste più radicali. A parlarne è Gualtiero Alunni, del Comitato No Corridoio Roma-Latina. Una lunga storia quella del progetto del Corridoio Roma-Latina, presentato dalla giunta Storace della Regione Lazio nel 2003. L’opposizione al progetto, fin dalle prime battute osteggiato da diverse realtà associative ed organizzazioni di cittadini, ha trovato un parziale sostegno da parte della politica, con le amministrazioni dei Comuni di Pomezia, Ardea e Cori che hanno supportato i Comitati nelle azioni di protesta. Casi rimasti però isolati, come spiega Gualtiero Alunni. Diverse le motivazioni alla base delle azioni di contrasto all’autostrada da parte dei Comitati: tanti sono i dubbi sull’utilità e sulla contraddizione dell’opera con la situazione di ridimensionamento dell’attività industriale nella zona; alta invece la tensione dovuta all’impatto ambientale e sul settore agricolo, coinvolto direttamente dai cantieri. È nell’area di realizzazione della bretella Cisterna-Valmontone, in particolare, che l’impatto sull’ambiente e sul settore agricolo rischia di assumere proporzioni ancora più preoccupanti. A sottolinearlo è Corrado Bisini, portavoce del Comitato No bretella Cisterna-Valmontone, il quale ha lanciato inoltre l’allarme per due siti di interesse come la via Francigena ed il lago di Giulianello. Al termine dell’Assemblea, sono state quindi decise e definite le azioni che i Nodi del movimento No corridoio / No Bretella andrà ad intraprendere nel prossimo futuro. Un presidio permanente sarà quindi organizzato presso il luogo dove inizierà il cantiere; parallelamente, continuerà anche la campagna di informazione con Assemblee territoriali ed altre iniziative presso la Mostra Agricola di Campoverde, al Lago di Giulianello ed al Parco di Decima-Malafede.
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