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FROSINONE, GDF SEQUESTRO IMPIANTO FOTOVOLTAICO, BENI MOBILI ED IMMOBILI, PER UN VALORE DI CIRCA 15 MLN

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Nel corso delle indagini esperite, i Finanzieri sono riusciti a dimostrare che il management di una società, con sede in Merano, si è reso responsabile nel tempo del reato di indebite percezioni di erogazioni pubbliche (ex art. 316-ter c.p.) per aver illecitamente ottenuto contributi pubblici, sotto forma di incentivi per la produzione di energia fotovoltaica, per oltre 2 milioni di euro, attraverso anche la presentazione di false attestazioni che hanno consentito di creare ad arte e del tutto fittiziamente i presupposti per ottenerli. In tal senso, ad esempio, è stato falsamente attestato che sul terreno, ove è stata poi costruita la centrale fotovoltaica, non vi erano aree boschive mentre nel corso delle indagini esperite è stata rinvenuta documentazione ufficiale attestante esattamente il contrario. Tale opera – ben visibile sull’asse autostradale “Roma-Napoli” – è stata realizzata e messa in funzione in totale spregio della normativa vigente, con l’evidente scopo di garantire agli indagati (due italiani e due tedeschi) un ingente profitto legato ai notevoli incentivi previsti per la produzione di energia fotovoltaica. I contributi in parola sono stati erogati dalla GSE S.p.a. (“Gestore dei Servizi Energetici” S.p.a.), una società controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e, pertanto, a tutti gli effetti un ente pubblico adibito a funzioni pubblicistiche. L’operazione di servizio svolta dalle Fiamme Gialle di Frosinone e denominata “specchio impostore” è semplicemente l’ultima testimonianza, in ordine di tempo, dell’assoluta attenzione posta dal Corpo nella lotta alle indebite percezioni di contributi nazionali e comunitari, a tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea.

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